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Mafia, blitz dei carabinieri a Brindisi: 50 arresti

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Un imponente blitz dei Carabinieri tenuto all'alba ha portato a ben 50 arresti nella zona di Brindisi. Tra i capi d'accusa, anche l'omicidio di Antonio Presta, figlio di un mafioso pentito.

50 arresti a Brindisi

All’alba di questa mattina, c’è stato un imponente blitz contro la Scu. I carabinieri del comando povinciale di Brindisi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere contro 50 persone. Gli accusati sono residenti in diversi Comuni delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, e sono responsabili, a vario titolo, di gravissimi reati: associazione di tipo mafioso, concorso in omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegali di arma da fuoco, nonché spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini sono state intercettate frasi connesse al rituale di affiliazione alla Sacra Corona Unita.

Il provvedimento restrittivo è stato firmato dal gip del tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, su domanda del sostituto procuratore della Dda di Lecce, Alberto Santacatterina.

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Le indagini

Tra i capi d’accusa anche l’omicidio, a San Donaci (Brindisi), di Antonio Presta, il figlio di un collaboratore di giustizia. L’inchiesta è stata condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Gli arresti vengono eseguiti nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Nel corso delle indagini sono state intercettate frasi connesse al rituale di affiliazione alla Sacra Corona Unita. Una conferenza che si terrà alle ore 10 spiegherà tutto meglio nel dettaglio.

L’omicidio di Antonio presta

Antonio Presta, 29enne figlio di un ex boss della Scu poi collaboratore di giustizia, è stato ucciso nel 2012. L’attentato è stato eseguito a colpi di fucile e pistola, dinanzi a una sala giochi nel centro di San Donaci, nel Brindisino. I sicari sono arrivati a bordo di una Lancia Delta rubata (poi ritrovata nelle campagne tra San Donaci e Mesagne in contrada Uggiu), davanti alla sala giochi di via Tobagi e hanno fatto fuoco con fucile e pistola contro il giovane, massacrandolo sotto gli occhi degli amici e dei presenti. Non soddisfatti, i killer, almeno in tre, hanno poi infierito sulla vittima stesa a terra, colpendola ripetutamente con il fucile e provocandogli, oltre alle ferite d’arma da fuoco, traumi gravissimi.

Erano da poco passate le 23, Presta ha visto la vettura giungere a tutta velocità in controsenso e inchiodare davanti a lui e ha capito subito che il suo momento era arrivato: ha cercato di mettersi in salvo, facendosi spazio tra le sedie di plastica e i tavolini. Non ha potuto estrarre un’arma perché non ne portava con sé, ma è riuscito a compiere solo pochi passi, cadendo a pochi metri dall’ingresso della sala giochi a causa di una fucilata che l’ha colpito nella schiena e di diversi colpi di pistola. A terra anche un altro uomo, il 22enne Pierarcangelo Giuffreda di Mesagne, trasportato d’urgenza in ospedale anche se in condizioni non gravi.

Chi ha sparato non voleva lasciare scampo e, infatti, dinanzi al locale gli inquirenti hanno rinvenuto tre cartucce di fucile e diversi bossoli di pistola, esplosi con l’intento di non mancare il bersaglio. Poco lontano, è stato trovato anche il fucile a canne mozze, con matricola ben leggibile, e un revolver calibro 38 con matricola invece abrasa.