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Mafia: ecco il dossier Ros mafia-appalti, 'trama occulta intrecci imprenditori avidi'/Adnkronos

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Palermo, 28 set. (Adnkronos) - "Dal contesto della presente informativa" si evidenzia "una trama occulta, sostanziata da intrecci, relazioni ed intese, volta al fine di prevaricare norme e regole e, allo stesso tempo, di giungere all'accaparramento del denaro pubblico con un'...

Palermo, 28 set. (Adnkronos) – "Dal contesto della presente informativa" si evidenzia "una trama occulta, sostanziata da intrecci, relazioni ed intese, volta al fine di prevaricare norme e regole e, allo stesso tempo, di giungere all'accaparramento del denaro pubblico con un'avidità mai esausta e comune sia ai malfattori mafiosi che agli imprenditori a loro collegati i quali poi, tramite i primi, finiscono per esercitare anch'essi e con gusto il potere mafioso". Eccola, nero su bianco, l'informativa sul dossier mafia e appalti, più volte citata nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia e tornata d'attualità dopo la sentenza d'appello quale movente alternativo a quello perseguito per anni dalla procura. Dossier citato ripetutamente anche ieri sera dal generale Mario Mori, intervistato da 'Quarta Repubblica'. "Io ritengo che il dossier mafia e appalti fu una concausa dell'uccisione di Paolo Borsellino", ha detto. "Quella informativa era l'inizio dell'indagine. C'era un gruppo di potere fatto da imprenditori, politici e mafiosi che decidevano gli appalti e si spartivano i proventi". Su quella indagine Mori, con l'allora giovane capitano Giuseppe De Donno, tra il 1990 e l'inizio del 1991, lavorò per mesi.

E' il 20 febbraio del 1991 quando l'allora tenente colonnello Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno, ufficiali del Ros dei Carabinieri, consegnano alla Procura di Palermo, nelle mani di Giovanni Falcone, l'informativa che racconta, per la prima volta, tutti i rapporti tra Cosa nostra e il mondo degli affari. Secondo Fiammetta Borsellino, la figlia minore del giudice Paolo Borsellino, come ha detto in una intervista all'Adnkronos subito dopo la recente sentenza Stato-mafia, "non è stata la trattativa ad accelerare" la morte del padre, ma proprio quella informativa, come conferma anche la sentenza 'Borsellino' di Caltanissetta. Come ribadito ieri all'Adnkronos anche dall'ex pm Alberto Di Pisa che per anni lavorò con Falcone e Borsellino.