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Mafia, Gdf arresta un amministratore giudiziario

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La Guardia di finanza ha arrestato stamattina 5 persone, coinvolte nella gestione di un centro commerciale che era stato confiscato.

Guardia di finanza arresta cinque persone

Un’operazione contro la mafia della Guardia di finanza del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo ha permesso di mettere in manette 5 delinquenti. Le accuse sono quelle di intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale e reale ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tutto ruota attorno alla gestione di un centro commerciale, la cui attività economica era stata confiscata.

Giuseppe Ferdico e Luigi Miserendino

Giuseppe Ferdico, detto il re dei detersivi di Palermo, ha continuato a gestire la sua azienda, nonostante la magistratura ne abbia deciso la confisca. Riusciva ad agire grazie al prezioso aiuto dell’amministratore giudiziario nominato dal tribunale, il commercialista Luigi Miserendino, un professionista molto conosciuto nella zona di Palermo.

Gli arresti

Questa mattina, i finanzieri del Gico e del Gruppo Tutela spesa pubblica del nucleo di polizia tributaria hanno messo in manette Giuseppe Ferdico per intestazione fittizia di beni. È stata invece notificata a Luigi Miserendino un’ordinanza che lo mette ai domiciliari con la gravosa accusa di favoreggiamento. Altri tre imprenditori a cui l’amministratore giudiziario aveva affittato ufficialmente il centro commerciale, sono stati poi arrestati.

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Ennesimo illecito di un funzionario

Dopo il caso Saguto, non ci voleva proprio questo nuovo caso giudiziario, che trafigge il delicato ambito dei beni sequestrati e confiscati. La procura, diretta da Francesco Lo Voi, ha svelato l’ennesimo illecito commesso proprio da chi avrebbe dovuto vigilare sulla gestione dei patrimoni sottratti ai boss. L’inchiesta è coordinata dai sostituti Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi e dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca.

Giuseppe Ferdico era stato assolto nel 2014

Nel 2014, Giuseppe Ferdico era stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo l’assoluzione aveva esultato: «Giustizia è fatta». Ma la sentenza non ha allontanato tutti i sospetti. Nel marzo scorso, la sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo fa scattare la confisca per il patrimonio dell’imprenditore simbolo della grande distribuzione in Sicilia, Ferdico è accusato di aver costruito un impero all’ombra dei boss. Passano allo Stato una dozzina di supermarket in città e provincia, poi anche il grande centro commerciale di Carini. Un grosso patrimonio da 450 milioni di euro. Dalle indagini del nucleo di polizia tributaria di Palermo diretto dal colonnello Francesco Mazzotta, viene in superficie un quadro di cointeressenze fra imprenditoria e mafia che lascia purtroppo pochi dubbi. Nonostante le dichiarazioni pubbliche di Ferdico, che in questi anni ha sempre ribadito: «Sono vittima del pizzo».