> > Magalli-Heather Parisi: scoppia la lite e arrivano querele

Magalli-Heather Parisi: scoppia la lite e arrivano querele

Magalli-Heather Parisi: scoppia la lite e arrivano querele

Il marito di Heather Parisi querela Grancarlo Magalli, il conduttore de I fatti Vostri  con accusa di diffamazione "Ho già scritto una querela per il reato di diffamazione nei confronti del Sig. Magalli" questa la lettera inviata a 'Dagospia' dal legale della Parisi e di suo marito,  Umberto Ma...

Il marito di Heather Parisi querela Grancarlo Magalli, il conduttore de I fatti Vostri con accusa di diffamazione

“Ho già scritto una querela per il reato di diffamazione nei confronti del Sig. Magalli” questa la lettera inviata a ‘Dagospia’ dal legale della Parisi e di suo marito, Umberto Maria Anzolin. “Voglio, innanzitutto, evidenziare come il coinvolgimento del mio assistito sia stato del tutto gratuito ed estraneo all’oggetto dello scambio, anche polemico, tra il Magalli e la Parisi“.
“La Parisi non si ricorda di me? Mi dispiace. L’alzheimer è una brutta bestia” queste le ironiche parole di Magalli per poter replicare a quel tanto provocatorio: “Magalli chi?” della ballerina Heather Parisi. “Non vedo altra spiegazione, visto che ha lavorato un anno con me a ‘Ciao Week End’, visto che la scelsi nonostante le molte telefonate di quelli che avevano già lavorato con lei che me lo sconsigliavano e visto che sono stato l’ultimo a farla lavorare prima che scappasse ad Hong Kong al seguito del marito latitante”.

Ma “No, io non ho litigato con nessuno, semmai è lei che ha litigato con se stessa“. “È necessario evidenziare che MAI il mio assistito è stato oggetto di mandati di arresto, spiccati dall’Autorità Giudiziaria, o soggetto ad obbligo di dimora, o a qualsiasi altra limitazione, disposta dall’Autorità Giudiziaria, alla propria libertà personale”. Immediata la replica di Giancarlo Magalli, il conduttore del programma su Rai 2, che si è fatto sfuggire poi delle dichiarazioni molto pesanti che gli sono costate anche una querela per diffamazione proprio da parte del marito di Heather Parisi, di Anzolin.

“Magalli, che sarà presentata all’Autorità Giudiziaria al fine di avere giustizia in merito alla predetta espressione ingiuriosa, che è totalmente inveritiera e assolutamente destituita di ogni fondamento. Auspico, inoltre che, lo stesso provveda a ritrattare la sua offesa, riducendo in tal modo il danno provocato”.

Certo la Heather Parisi nei Giancarlo Magalli ci è andata giù pesante, come si può dimenticare un collega di un anno? E quando ha fatto il monologo su Rai uno ed ha chiesto “Magalli chi” di certo ha scagliato la prima pietra. La Parisi ha risposto così a fronte di domande sulla sua passata carriera professionale.

Magalli quindi, offeso e mortificato, ha quindi risposto: “La Parisi non si ricorda di me? Mi dispiace. L’alzheimer è una brutta bestia”. Ovviamente Magalli ci è rimasto molto male ed ha risposto in modo sarcastico teso a rendere la frecciata appena ricevuta dalla smemorata e un pò viperotta ex collega.

“Né può esservi dubbio sul fatto che l’appellativo latitante abbia un contenuto altamente offensivo e gravemente ingiurioso”, scrive inoltre il prontissimo avvocato Frattarelli. “È necessario evidenziare che MAI il mio assistito è stato oggetto di mandati di arresto, spiccati dall’Autorità Giudiziaria, o soggetto ad obbligo di dimora, o a qualsiasi altra limitazione, disposta dall’Autorità Giudiziaria, alla propria libertà personale”.

L’avvocato ha quindi dichiarato le intenzioni di querela, da parte di Umberto Maria Anzolin, il marito della Parisi, nei confronti di Magalli: “Pertanto, la dichiarazione, da Voi pubblicata, resa dal predetto presentatore integra, in modo evidente, una gratuita e grave offesa nei confronti del Sig. Auspico, inoltre che, lo stesso provveda a ritrattare la sua offesa, riducendo in tal modo il danno provocato”.

E’ il marito però, il marito della ballerina americana che ha querelato Magalli, dopo qualche parole di troppo si, ma sempre in risposta a quelle della Parisi: “La Parisi non si ricorda di me? Mi dispiace. L’alzheimer è una brutta bestia. Non vedo altra spiegazione, visto che ha lavorato un anno con me a ‘Ciao Week End’, visto che la scelsi nonostante le molte telefonate di quelli che avevano già lavorato con lei che me lo sconsigliavano e visto che sono stato l’ultimo a farla lavorare prima che scappasse ad Hong Kong al seguito del marito latitante“.

Queste la nota dell’avvocato della coppia di querelatori, che ha riportato Dagospia :


“Voglio, innanzitutto, evidenziare come il coinvolgimento del mio assistito sia stato del tutto gratuito ed estraneo all’oggetto dello scambio, anche polemico, tra il Magalli e la Parisi.
Pertanto, senza la benché minima provocazione da parte del Sig. Anzolin, il Magalli ne ha offeso la reputazione e l’onore rivolgendogli il grave epiteto di “latitante”. Né può esservi dubbio sul fatto che l’appellativo latitante abbia un contenuto altamente offensivo e gravemente ingiurioso.
Infatti, il suo significato letterale si ricava agevolmente dalla disposizione dell’art. 296 del codice di procedura penale, in forza del quale: “È latitante chi volontariamente si sottrae alla custodia cautelare, agli arresti domiciliari, al divieto di espatrio, all’obbligo di dimora o a un ordine con cui si dispone la carcerazione”.
Ma anche nel comune sentire, ovvero tra le persone che non hanno una specifica conoscenza tecnica, tale termine individua in modo univoco le persone che si nascondono dalle ricerche, eseguite da parte delle forze dell’ordine, allo scopo di sottrarsi all’arresto. È necessario evidenziare che MAI il mio assistito è stato oggetto di mandati di arresto, spiccati dall’Autorità Giudiziaria, o soggetto ad obbligo di dimora, o a qualsiasi altra limitazione, disposta dall’Autorità Giudiziaria, alla propria libertà personale”.

Certo si potrebbe tranquilamente parlare di querela facie e anche di poca serietà dei legali e della giustizia. Se tutti ci si attaccasse a piccole quisquilie come queste allora i tribunali smetterebbero del tutto di funzionare e la giustizia italiana sarebbe paralizzata. Una querela del genere lascia pensare e due cose: richiesta disperata di visibilità, tentativo di diventare il personaggio del mese e spiccare sui social. Altro non vedo. Ad ogni modo non dobbiamo prendere esempio dal marito della Parisi, e di certo non dobbiamo querelare che ci affibbia una malattia per coprire una nostra anche grave dimenticanza, esiste anche l’ironia, e sopratutto l’autoaccettazione. Nel caso di Heather, avrebbe semplicemente dovuto ammettere di aver sbagliato, poi Magalli le avrebbe chiesto scusa e il problema si sarebbe risolto serenamente. Certo scagliare una pietra e fare lo gnorri non va affatto bene. E non va affatto bene se chi feriamo reagisce e noi lo quereliamo, questo poi è in gesso davvero folle, un gesto che non potrà mai avere un suo perché.