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Maiorca dice no a Salvini, il ministro: "Chi se ne frega!"

Salvini

Persona non gradita sull'isola. Il comune di Maiorca dice no a Matteo Salvini. Per nulla intimidito lui risponde: "Chi se ne frega".

Persona non gradita sull’isola. Il consiglio comunale di Maiorca dice no a Matteo Salvini. Il Ministro dell’interno italiano ha subito risposto sui social senza mezzi termini: “Chi se ne frega, le mie vacanze le faccio in Italia!”. Le reazioni si sono fatte subito sentire e non sono mancati i contro-post alla provocazione del ministro.

In difesa delle Ong

Una mozione perentoria. Le forze politiche spagnole di Podemos, Més e PSIB (Partido Socialista de las Islas Baleares) – riporta il Diario De Mallorca – hanno condannato all’unanimità dopo il via libera a due emendamenti, di cui uno proposto dal Partito popolare, la proposta di Salvini relativa al censimento dei rom. Il comune di Maiorca si è dimostrato compatto contro il Ministro dell’Interno italiano, reo di essersi scontrato con alcune Ong spagnole. Sarebbe proprio questa la miccia che ha fatto esplodere la polveriera: il comune di Maiorca ha voluto rendere omaggio all’immensa opera umanitaria di Proactiva Open Arms, Lifeline, Proemaid o SMH, il cui operato è stato messo in discussione dal leader della Lega.

“Chi se ne frega!”

Matteo Salvini non mostra il fianco alla provocazione. Lui è l’uomo del “Prima gli italiani”, quindi cosa potrebbe importargli della mozione di Maiorca? Questo è il significato tra le righe dell’infiammato post che il Ministro dell’Interno a riservato al comune spagnolo. Persona non gradita? “Chi se ne frega, le mie vacanze le faccio in Italia!”. La mozione del consiglio di Maiorca si aggiunge a una serie corposa di critiche nei confronti di Matteo Salvini e della sua linea politica. Il leader del Carroccio sarebbe accusato dal comune spagnolo di dichiarazioni “una xenofobia molto seria e preoccupante e un evidente disprezzo per la vita e la dignità umana”, ha detto Aurora Ribot, portavoce di Podemos.

Il cambiamento della Lega?

Sembra di ricordare lo spirito della prima Lega, quella con la parola ‘Nord’ saldamente impressa sullo stemma del partito. La Lega di Umberto Bossi, accesa e tagliente negli animi, il partito che andava avanti per la sua strada, con il sogno del federalismo. Quel momento è passato, ma i toni no. Anzi, sembra che abbiano trovato nuova efficacia sui social network, vera piattaforma promozionale, di cui Matteo Salvini è stato tra i principali pionieri nel mondo politico. Nei suoi post, il Ministro dell’Interno risponde piccato, tagliente, come è nel suo stile, ma attraverso i commenti fa passare un ulteriore messaggio: andare avanti per la propria strada senza lasciarsi scalfire. Come diceva la vecchia Lega, quella con la parola Nord sullo stemma, con Pontida per capitale e il federalismo come progetto politico.