> > Mako, la nuova vita della principessa giapponese: dalla reggia al bilocale

Mako, la nuova vita della principessa giapponese: dalla reggia al bilocale

Principessa Mako

L'ex principessa giapponese Mako ha lasciato il Giappone per vivere a New York con il marito. Mako è passata dalla reggia al bilocale.

L’ex principessa giapponese Mako ha lasciato il Giappone per vivere a New York con il marito, che lavora in uno studio legale. Mako è passata dalla reggia al bilocale. 

Mako, la nuova vita della principessa giapponese: dalla reggia al bilocale

L’ex principessa giapponese Mako, ora solo Mako Komuro, ha deciso di lasciare il titolo nobiliare e, dopo aver sposato l’ex compagno di università e “cittadino borgheseKei Komuro, che lavora in uno studio legale, ha deciso di lasciare il Giappone e trasferirsi a New York con lui, passando dalla reggia imperiale ad un bilocale. Mako, da circa cinque mesi, vive nella Grande Mela, una vita del tutto normale, facendo volontariato al Met, Metropolitan Museum of Art, che si trova a 10 minuti di auto dal lussuoso appartamento in cui vive con il marito. La figlia del principe ereditario Akishino e nipote dell’imperatore Akihito ha collaborato a una mostra di dipinti su pergamena ispirati alla vita di Ippen, monaco che viaggiò in giro per il Giappone durante il periodo Kamakura, diffondendo il buddismo. 

La vita normale dell’ex principessa

Il lavoro, anche se gratuito, se lo è guadagnato con anni di studio. “È qualificata e probabilmente maneggia i pezzi della collezione. In generale, è un lavoro che richiede una grande preparazione e spesso significa trascorrere molto tempo in biblioteca” ha dichiarato un’ex curatrice del Met a People. Mako si è laureata in arte e patrimonio culturale all’International Christian University e ha studiato storia dell’arte all’Università scozzese di Edimburgo, per poi ricevere il suo master in Art Museum and Gallery Studies nel 2016 all’Università di Leicester. Quando aveva ancora il titolo di principessa ha lavorato come ricercatrice al Museo dell’Università di Tokyo.