Padova, 29 lug. (askanews) – “Questa è una tecnologia rivoluzionaria, perché per la prima volta permette all’uomo di dominare un campo che prima era l’ultima barriera che ci rimaneva, quella evolutiva, cioé permette di cambiare la traiettoria evolutiva di una specie”: così ad askanews il direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, ha commentato il successo dello studio condotto da un team internazionale di ricercatori da lui guidato, che ha dimostrato come si possano sopprimere le zanzare che trasmettono la malaria in pochi mesi in ambienti controllati che riproducono fedelmente
condizioni ambientali dei paesi tropicali.
“L’articolo che lei cita è un articolo che documenta la possibilità di sopprimere popolazioni di zanzare in condizioni ecologiche che riproducono quelle dei paesi tropicali – ha sottolineato in un’intervista ad askanews – Questi esperimenti sono stati fatti tra le altre cose in Italia in un laboratorio che è stato finanziato dalla Fondazione di Melinda Gates e di fatto in questo laboratorio c’è una struttura che riproduce in tempo reale le condizioni climatiche africane, laddove, condizioni che permettono di studiare l’effetto di queste modificazioni geniche in condizioni molto vicine alla realtà”.
“Nel caso specifico quello che è stato fatto è una modificazione genetica delle zanzare che impedisce agli insetti di sesso femminile di svilupparsi e gli cambia il sesso, col tempo si altera il rapporto maschio-femmina fino al collasso della popolazione”, ha chiarito.
É la prima volta che la tecnologia “gene drive” si dimostra efficace in condizioni ecologiche realistiche e su un lungo periodo di tempo. “Gene-drive suppression of mosquito popula
tions in large cages as a bridge between lab and field”,
pubblicato su “Nature Communication”
(https://www.nature.com/ncomms/) ha dimostrato come le zanzare
geneticamente modificate possano completamente eliminare
popolazioni di zanzare vettori di malaria per l’uomo.
Nel 2019 ci sono stati 229 milioni di casi di malaria – in
aumento rispetto all’anno precedente – e 409.000 decessi, a
dimostrazione che sono necessari nuovi interventi per passare
all’eradicazione della malaria.
Intervista di
Stefania Cuccato
Montaggio di
Claudia Berardicurti