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Maltempo a Catania, il geologo spiega: "Cambiamenti climatici devastanti, ma c’è un problema culturale"

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"Nelle ultime 72 ore si registrano precipitazioni che nella media annuale sono relative a 6 mesi", spiega l'esperto commentando la situazione in Sicilia.

Le violenti piogge continuano ad abbattersi nelle Regioni del Sud Italia. Colpite in particolare Calabria e Sicilia, dove la Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa per la giornata di martedì 26 ottobre 2021. Gravemente danneggiata dagli effetti del maltempo è soprattutto Catania, dove si registrano numerosi allagamenti, con auto sommerse dall’acqua e seri disagi nel centro storico. Solo poche settimane prima, il cuore della città era stato colpito da un tornado, poi il crollo di una vasta porzione del ponte di San Giuliano. Il maltempo delle ultime ore ha causato una vittima, probabilmente travolta dall’acqua dopo essere uscita dall’auto. Gli esperti raccomandano di non uscire di casa, chiudere i negozi e recarsi ai piani alti degli edifici. Il geologo Michele Orifici, vicepresidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, ha spiegato che il nubifragio che sta colpendo la città etnea e non solo è conseguenza del cambiamento climatico. Tuttavia, non trascura un importante problema culturale ancora esistente.

In Sicilia, soprattutto nella fascia orientale dell’Isola, le strade si trasformano in fiumi e si segnalano numerosi problemi, oltre a frane, allagamenti e tanta paura. A lanciare un allarme per la situazione critica che si sta abbattendo sul nostro Paese è il vicepresidente della Società Italiana di Geologia Ambientale.

Orifici, intervistato da Fanpage.it, ha dichiarato: Numeri impressionati, nelle ultime 72 ore si stanno registrando precipitazioni che nella media annuale sono relative a 6 mesi. Sono numeri elevatissimi e concentrati in un lasso di tempo così breve è chiaro che gli effetti sono devastanti“. 

Maltempo a Catania, il geologo spiega: “Sono gli effetti dei cambiamenti climatici”

“Sono gli effetti dei cambiamenti climaticiad aver causato il violento nubifragio a Catania (e in altre zone del Sud Italia). Poi il geologo ha precisato: “Si va sempre più verso piogge concentrate in intervalli di tempo brevissimi, poi per lungo tempo non piove, ma anzi in Sicilia in particolare veniamo fuori da un lungo periodo di siccità con temperature molto elevate. Tra l’altro gli incendi hanno devastato gran parte dei territori di questa regione. Ora queste piogge così intense stanno arrecando molti danni”.

Non mancano gli ammonimenti: “Andremo sempre più verso questa direzione. I dati relativi ai cambiamenti climatici parlano chiaro: si andrà sempre più verso temperature più elevate, lunghi periodi di siccità, seguiti da queste piogge torrenziali che purtroppo portano anche alla morte di persone”.

Per l’Italia si evidenziano diversi rischi, in quanto “è un Paese che dal punto di vista idrogeologico è tra i più esposti in assoluto. Abbiamo registrato negli ultimi decenni, e continuiamo a registrare, un eccessivo consumo di suolo: aree che vengono fortemente urbanizzate e che danno sempre meno superficie permeabile alle acque piovane per poter essere assorbite dal terreno. Quindi le acque tendono a defluire sempre più superficialmente. Ciò comporta delle conseguenze anche sulle riserve idriche perché le falde non si ricaricano col giusto equilibrio e col tempo e nei lunghi periodi di siccità andiamo a “penare” da questo punto di vista”.

Maltempo a Catania, il geologo avverte: “C’è anche un problema culturale”

Orifici ha spiegato che si tratta anche di un “problema culturale che nel tempo è stato sottovalutato e che ci ha portato a una situazione critica.

“Il problema non è più solo quello di un tombino che non viene ripulito. Ma è qualcosa di più grande. Innanzitutto occorre che la gente prenda coscienza di questa situazione. Perché la gente ancora continua a morire. Ora può capitare che una persona si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma talvolta e non sempre accade c’è gente che va ad attraversare un guado e può accadere una tragedia. In questi casi si tratta di mancanza di consapevolezza. Quindi dobbiamo entrare in un’ottica di autodifesa. Essere consapevoli che siamo in una fase di cambiamenti climatici con effetti devastanti e immediati. Quindi quando piove con questa intensità dobbiamo evitare di assumere atteggiamenti che possono rivelarsi pericolosi”, ha sottolineato.