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Maltrattamenti sui disabili: 15 misure cautelari

maltrattamenti

Diverse persone coinvolte in una struttura di Venosa. Tra le persone arrestate, diversi dipendenti ed anche un religioso e dei medici

Presso una struttura per disabili, da diverso tempo avevano luogo pesanti maltrattamenti. Lo hanno stabilito ed accertato le indagini svolte dai Carabinieri. È stato quindi riscontrato che, presso una struttura di Venosa (Potenza), ai danni di persone disabili, avvenivano parecchi e ripetuti episodi di violenza. Il centro è gestito dai Padri Trinitari. Tra le persone coinvolte, si contano molti dipendenti, dei medici ed anche un religioso. In tutto si contano 15 misure cautelari. Otto persone sono finite agli arresti domiciliari.

Maltrattamenti Venosa

I Carabinieri stavano da tempo indagando su questo grave caso di maltrattamenti su disabili. Il luogo dei fattacci era un centro per disabili di Venosa (Potenza), gestito dai Padri Sanitari. L’attività degli investigatori ha permesso di riscontrare che nella struttura avvenivano molti e ripetuti atti di violenza nei confronti dei clienti, tutti disabili. Il caso ha scaturito ben 15 misure cautelari. Otto delle persone coinvolte sono agli arresti domiciliari. Lo scenario è molto inquietante anche per il ruolo che occupavano gli imputati. Infatti, le persone accusate sono dipendenti della struttura, medici e vi è addirittura un religioso. I poveri disabili, a causa dei maltrattamenti, vivevano in clima di grosso terrore, in un centro che era diventato sinonimo di pesantissimo disagio. Per fortuna, il loro incubo è terminato. L’operazione dei Carabinieri è stata denominata Riabilitazione invisibile.

Precedente

Un caso simile era avvenuto a novembre, presso una casa di riposo per anziani, situato a Castellamare del Golfo. Le persone anziane venivano obbligate a subire gravissime violenze. Constatato ciò, i Carabinieri hanno sequestrato la casa di riposo ed arrestato quattro persone. Questo è il risultato di un’operazione dei militari a Castellammare del Golfo. L’incubo, per quelle povere persone, che hanno subito violenze, angherie e soprusi, è ufficialmente finito. Le indagini, gestite dalla Procura di Trapani, sono state eseguite anche grazie all’ausilio di telecamere ben nascoste, che hanno registrato 24 ore su 24 ciò che accadeva in quel luogo da inferno.

I Carabinieri sono quindi venuti ad avere prove inconfutabili che inchiodano i colpevoli. Le immagini sono testimonianza di un quotidiano maltrattamento anziani. Le violenze comprendevano lunghe serie di schiaffi, insulti e maltrattamenti di vario tipo. La giornata andava avanti così. La casa di riposo in questione, è celebre nella zona, e poter ‘godere’ dei suoi servizi costava un’importante retta. Dalle indagini è saltato fuori che qualche persona ha provato a reagire. Ma se qualche ospite accennava una ribellione, oppure confidava di voler denunciare ai propri care le violenze inflitte ad opera dei suoi aguzzini, questi rincaravano la dose giornaliera di violenze e maltrattamenti proprio per non perdere il prezioso assegno mensile.

A finire in manette per mano dei Carabinieri di Alcamo, sono stati il gestore della casa di riposo e tre dipendenti. Questi, con le immagini che li inchiodano, dovranno rispondere di sequestro di persona aggravato in concorso, violenza privatapluriaggravata continuata in concorso e maltrattamenti aggravati contro familiari e conviventi in concorso.