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Maltrattamenti in una casa di riposo: sospeso un sacerdote

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Un sacerdote è stato accusato di maltrattamenti nei confronti di anziani pazienti di una casa di riposo: sospeso dalla Polizia

Un sacerdote di sessanta anni è stato sospeso dall’esercizio del pubblico servizio dalla polizia, in quanto accusato di maltrattamenti nei confronti di anziani pazienti di una casa di riposo.

Polizia sospende un sacerdote dall’esercizio pubblico

La Polizia ha sospeso dall’esercizio del pubblico servizio un sacerdote di sessanta anni, il quale è stato accusato di maltrattamenti nei confronti di anziani pazienti d una casa di riposo. In particolar modo, il sacerdote era il direttore di una struttura assistenziale a Predappio, in provincia di Forlì.

Coinvolta nella vicenda anche una donna quarantenne, stretta collaboratrice del religioso, raggiunta anch’essa dalla misura cautelare, con la stessa accusa rivolta al sacerdote. Quindi per entrambi i soggetti coinvolti nella vicenda è stata applicata la sospensione per i due dall’esercizio del pubblico servizio?kHRj6hTHThHM2k5mmGXKehPmzMom0k6M2k4mwgsmnLaJ1jNk9ipJqJNkMJ9luk8LkkKjnhtL4iMMWJzihm8mAJ4MDMgLmg7gnJLm7I8gUlPGLhxGhMVGhmsL0gCJgkOlRLjjDhyLSHwMlfWH3I0I0LQGim0kRk9l2K0jzh2H1hqm6mRKhL8M0KQl2gXk9LxmciWm2JwmVJoh3mPHrink4I3MjkmK6mrK9h6gjiUIuhWigJ5iiJjjgkTJ6EXA7T1Gt98P80. Questa decisione è stata comunicata all’alba di questa mattina.

L’operazione è stata effettuata dalla Squadra Mobile della Questura di Forlì e dal Servizio Centrale Operativo. A quanto è stato appreso, la casa di riposo ospita circa una trentina di pazienti.

Il commento da parte della Cgil

Immediata è arrivata la reazione da parte della Cgil, che ha voluto subito commentare questo brutto episodio, esprimendo la “massima preoccupazione” per quanto avvenuto, sottolineando inoltre di avere “la massima fiducia sull’operato della Magistratura”.

Sempre la Cgil ha poi ribadito “la necessità di accertare rapidamente i fatti e in presenza di possibili responsabilità, di intervenire con la durezza del caso impedendo anche che ciò possa ripetersi. L’odioso aspetto dei maltrattamenti verso i più deboli, siano questi anziani, disabili o bimbi, devono essere, se accertati, colpiti con la massima forza e decisione da chi è preposto a ciò”.

Successivamente viene spiegato come “il proliferare di strutture private, familiari (o pseudo tali), che operano anche nel nostro territorio e che in qualche modo “danno risposte” alle famiglie, rischiano di demolire il sistema socio sanitario, pubblico e di qualità, che in questo territorio e in questa regione è stato costruito e consolidato negli anni. Le scelte perpetrate negli anni di tagliare il welfare pubblico stanno producendo disastri e questo, se accertato, ne è sicuramente parte”.

Infine, sempre sulla nota della Cgil si può leggere: “Vogliamo inoltre ribadire come chi abbia responsabilità sulla programmazione sanitaria e socio sanitaria del territorio abbia il dovere di rivendicare strumenti di controllo, prevenzione e risorse adeguate, evitando quindi che scaturiscano situazioni e casi di cui si debba far carico la Magistratura, ribadendo come la qualità del servizio e l’attenzione ai bisogni delle persone si coniughino in maniera inscindibile alla qualità del lavoro e alle stesse condizioni degli operatori”.

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