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Mamma di Tiziana Cantone: il fidanzato la obbligava a girare video hot con altri

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Nuove pesanti accuse, quelle lanciate dalla mamma di Tiziana Cantone, la 31enne che si è suicidata a causa delle conseguenze legate alla diffusione di un video hard nel quale la si vedeva tradire il fidanzato con un altro ragazzo. La donna è stata sentita dai magistrati e a loro ha spiegato che pr...

Nuove pesanti accuse, quelle lanciate dalla mamma di Tiziana Cantone, la 31enne che si è suicidata a causa delle conseguenze legate alla diffusione di un video hard nel quale la si vedeva tradire il fidanzato con un altro ragazzo. La donna è stata sentita dai magistrati e a loro ha spiegato che proprio il fidanzato avrebbe costretto Tiziana a girare quei video e dunque che l’uomo sarebbe il responsabile della morte di sua figlia. Insomma la Cantone sarebbe stata plagiata da un compagno che provava piacere nel guardarla fare sesso con altri: si tratterebbe dunque di video organizzati, per poi essere diffusi dall’uomo, che avrebbe aiutato Tiziana a pagare le spese processuali.

Il racconto è stato reso noto dal quotidiano La Repubblica, con le parole della madre di Tiziana Cantone ai magistrati dai quali emergono nuovi scottanti retroscena su una vicenda già di per sè terribile: “Secondo me, lui la plagiava – si legge – Andarono a vivere insieme, e durante la sua convivenza io la vedevo cambiata. Tra me e lei c’era un particolare legame eppure lei aveva deciso di allontanarsi e lui mi dava sempre una brutta impressione… anche se mia figlia non mi ha mai raccontato qualcosa in particolare. Solo una volta, prima del Natale del 2015, la vidi sconvolta”.

Poi un’altra rivelazione: “Tiziana mi raccontò di alcuni giochetti fatti con quell’uomo. Una sera ritornò di notte, forse era il novembre 2015, riferì che aveva litigato con lui. Era ubriaca. Si rifugiò in casa mia per quella sera. Venni a sapere che avevano fatto un video che aveva avuto una diffusione virale. Voi mi chiedete dei video che poi uscirono… Io posso precisare che gli stessi video furono girati nel periodo della sua convivenza”. Ciò che emerge dalle dichiarazioni dunque è un quadro decisamente differente rispetto a quanto finora accertato: non si sarebbe trattato di video fatti per vendette ma di filmati concordati ed architettati, costringendo la ragazza a farsi riprendere. E per realizzarli la giovane si sarebbe recata, su ordine del compagno, in Emilia-Romagna insieme ad altre persone.