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Mancato rispetto delle norme Ue: multa record a Meta da 1,2 miliardi

Mark Zuckerberg

Multa record a Meta da 1,2 miliardi ma l'azienda presenta ricorso: "Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano a noi"

Da un punto di vista dell’importo è un record e da quello legale sarà oggetto di una contesa giudiziaria con ricorso alla stessa: per il presunto mancato rispetto delle norme Ue è stata comminata una multa record a Meta da 1,2 miliardi. Quelle sui dati personali sarebbero state volate ed il regolatore della privacy l’ha inflitta al colosso guidato da Zuckerberg. I media spiegano che Meta è stata colpita da una multa record di 1,2 miliardi di euro dal regolatore irlandese della privacy nell’Unione Europea. La causale è la gestione delle informazioni degli utenti.

Multa record a Meta da 1,2 miliardi

Il Sole 24 Ore spiega poi che a Meta sono stati concessi cinque mesi per “interrompere il trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti”. Ma cosa riguarda nello specifico quella maxi sanzione? Essa è stata inflitta dal Commissario irlandese per la protezione dei dati (Dpc) ed attiene il continuo trasferimento di dati personali da parte di Meta. E c’è un record dato che quella multa ha superato la precedente multa record di 746 milioni di euro per la privacy dell’UE inflitta dal Lussemburgo ad Amazon nel 2021. ma cosa ha risposto l’azienda Usa?

La replica dell’azienda sul caso

C’è una nota ufficiale in cui Meta ha dichiarato che presenterà ricorso contro la sentenza, inclusa la “multa ingiustificata e non necessaria”. In più il colosso farà istanza di sospensione degli ordini della Dpc attraverso i tribunali. Nick Clegg, President Global Affairs di Meta e Jennifer Newstead, Chief Legal Officer di Meta, lo hanno precisato in un post ufficiale: “Non vi è alcuna interruzione immediata di Facebook in Europa, la decisione include periodi di implementazione che dureranno fino alla fine di quest’anno”. E in chiosa: “Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano alla capacità di trasferire dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per operare e fornire servizi quotidiani”.