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Mandato di cattura per Putin, Lvova-Belova: "Continuiamo a lavorare"

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Mandato di cattura per Putin, di cosa è accusata Lvova-Belova, la commissaria russa per i Diritti dei bambini presso il Cremlino?

Ha fatto molto parlare di sé il mandato di cattura emesso nei confronti di Vladimir Putin da parte dell’Aia. Tale disposizione è giustificata in seguito alla presunta deportazione in Russia di migliaia di bambini ucraini per la loro russificazione. Al riguardo si è espressa la commissaria per i Diritti dei bambini presso il Cremlino, Maria Alekseyevna Lvova-Belova. Quest’ultima si è limitata a dire: “Continuiamo a lavorare”. Lo riporta il Tass. Lvova-Belova è accusata di aver pianificato assieme al presidente russo la precitata deportazione dei minorenni ucraini.

Mandato di cattura per Putin: chi è Lvova-Belova?

Classe 1984, Maria Alekseyevna Lvova-Belova è dal 2021 commissaria per i Diritti dei bambini della Federazione Russa. La 38enne aveva rivendicato solamente qualche settimana fa l’adozione di un 15enne di Mariupol. Maria è sposata con un prete ortodosso. É madre di 23 figli: cinque naturali e diciotto adottati.

Dalla chitarra alla politica

La 38enne ha un passato come insegnante di chitarra in alcune scuole di musica. Ha poi deciso di passare alla politica, iniziando un percorso che l’ha portata a entrare infine nel partito Russia Unita di Putin. Gli attivisti internazionali affermano, tramite alcune dichiarazioni riportate da TgCom24, che Lvova-Belova è “una delle figure più coinvolte nella deportazione e nell’adozione da parte della Russia dei bambini ucraini, così come nell’uso dei campi per “integrarli” nella società e nella cultura russe”.