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Manovra 2017, Italia a rischio procedura di infrazione

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Italia e Commissione UE continuano a discutere della Manovra 2017. Si rischia una procedura di infrazione, ma il governo continua per la sua strada. Continua il botta e risposta fra Italia e Commissione UE in merito alla Manovra Economica 2017. Alla possibilità che da Bruxelles arrivi un richiamo ...

Italia e Commissione UE continuano a discutere della Manovra 2017. Si rischia una procedura di infrazione, ma il governo continua per la sua strada.

Continua il botta e risposta fra Italia e Commissione UE in merito alla Manovra Economica 2017. Alla possibilità che da Bruxelles arrivi un richiamo formale al nostro Paese, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ribadito la correttezza dell’operato del governo. “Nessuna manovra estemporanea”, ha dichiarato (via Twitter) Padoan, “riduciamo il debito nel nostro interesse con una strategia che protegge la crescita”.

‘Siamo fuori da procedure di infrazione’

“Siamo fuori da procedure di infrazione”, ha ribadito il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Al Question Time al Senato, Padoan ha chiarito che “le misure verranno adottate al più tardi entro fine aprile, presumibilmente anche prima”. “L’Italia”, ha infine spiegato Gentiloni in conferenza stampa a Palazzo Chigi, “rispetta le regole ma senza decisioni che possano avere effetto negativo, depressivo sull’economia. E’ il momento, penso che tutti se ne rendano conto in Europa, di accompagnare la crescita e prendere quindi nel rispetto delle regole europee le misure nei modi e nei tempi che consentano di accompagnare la crescita e avere effetti contrari”.

La richiesta UE di circa due settimane fa (un aggiustamento di poco meno di 3 miliardi e mezzo di euro) è ritenuto eccessivo dal governo, in particolare per quanto riguarda l’esigenza di supportare la crescita. “Una correzione troppo rapida dei conti”, secondo Padoan, “non farebbe che danneggiare la ripresa, proprio ora che l’economia italiana sta dando segnali superiori alle aspettative”.

Sul tavolo, però, non c’è soltanto la situazione italiana, bensì quella dell’Europa nel suo complesso. Come ha evidenziato lo stesso commissario Moscovici (alla presentazione del suo libro “S’il est minuit en Europe”), la Commissione UE si aspetta che il nostro Paese “faccia quello che deve fare”, perché ridurre il deficit è “indispensabile”. Allo stesso modo, però, occorre che “altri Paesi con surplus” utilizzino quest’ultimo “per investimenti”. “Il debito italiano”, ha spiegato Moscovici, “è elevato, ci sono delle regole, ma vogliamo che l’Italia resti un Paese credibile e solido” e proprio per questo “abbiamo sempre cercato soluzioni comuni, sia con Padoan, sia con il governo”.