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Manovra, De Lise (Commercialisti): "Governo ha fatto ciò che poteva, bene taglio cuneo"

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Roma, 5 dic. (Labitalia) - “Il governo ha fatto ciò che poteva, dovendo fronteggiare le urgenze degli italiani. Accogliamo favorevolmente il taglio del cuneo fiscale operato con tutte le premialità rispetto al lavoro dipendente e crediamo che bisognerà continuare ad operar...

Roma, 5 dic. (Labitalia) – “Il governo ha fatto ciò che poteva, dovendo fronteggiare le urgenze degli italiani. Accogliamo favorevolmente il taglio del cuneo fiscale operato con tutte le premialità rispetto al lavoro dipendente e crediamo che bisognerà continuare ad operare in questo senso. Ma adesso ci aspettiamo più coraggio nel premiare le reali necessità di chi traina il Paese: penso alla conferma di misure di sostegno agli investimenti quali Zes, credito imposta Mezzogiorno e industria 4.0 da incentivare". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Matteo De Lise, presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) sulla manovra economica del governo.

Secondo De Lise, "bisognerebbe anche premiare il 'coraggio' delle partite Iva con misure fiscali di vantaggio per le aggregazioni. Come giovani commercialisti ci muoveremo per far sì che queste misure vengano attuate”, aggiunge.

Sulla pace fiscale, continua De Lise, "ci aspettavamo un termine più ampio dei ruoli che possono essere presi in considerazione. Il grosso dell'indebitamento dei contribuenti si è verificato per i periodi d'imposta 2019-2022, andare a liberare i bilanci delle aziende da debiti pesanti avrebbe potuto favorire una più rapida ripartenza”.

E sulla polemica relativa all'uso del Pos De Lise sottolinea che "non credo che la differenza rispetto all'evasione fiscale in Italia la faccia il limite dei 60 euro sul Pos. È chiaro che i pagamenti elettronici sono una misura di maggior controllo e sicurezza, ma per combattere l'evasione bisogna portare avanti la riforma del fisco per renderlo equo, giusto, chiaro e sostenibile. Servono meno regole e più comprensibili anche nelle sanzioni”.

Per il leader dei giovani commercialisti è arrivato anche il momento di intervenire con forza sul fisco. “Auspichiamo -spiega- una riforma organica, con misure a favore dei giovani (è nostra la proposta della detassazione dei redditi under 30). E mi piace insistere sull’importanza delle aggregazioni, imprescindibili in un mercato sempre più ampio e specializzato. Nel dettaglio della riforma, auspichiamo la razionalizzazione delle imposte, la soppressione o rimodulazione dell'Irap, la valutazione di un coefficiente familiare per gli scaglioni Irpef".

"Ancora, che non ci sia un'imposizione aggiuntiva e gravosa rispetto alla divisione degli utili dei soggetti Ires e che ci siano invece misure premianti per chi investe gli utili dell'azienda all'interno della stessa. Infine, il sistema di riscossione: andrebbe assolutamente riformato”, rimarca.

Secondo De Lise "il tessuto imprenditoriale italiano ha reagito bene al Covid, ma adesso ha bisogno di sostegno. La crisi in Ucraina ha portato ad un aumento dei costi energetici e delle materie prime difficile da sostenere; aumento che incide anche sui consumi, di fatto il potere d'acquisto degli italiani è notevolmente calato. Per questo chiediamo all’esecutivo coraggio rispetto a temi come lavoro e fisco”, spiega ancora il presidente dell'Ungdcec.

"Dico ok alla digitalizzazione, ma questa deve essere sostenibile soprattutto da chi la richiede. L’Agenzia, poi, smetta con la volontà di estromettere i commercialisti dall’intermediazione: un maggior dialogo è imprescindibile", conclude.