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Deficit al 2,4%, spread nervoso all'apertura delle borse

Piazza Affari_Borsa

Dopo l'intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega per una maggiore spesa, i mercati sono nervosi in apertura di giornata.

All’apertura delle borse lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è molto nervoso. Il differenziale ha toccato quota 260 punti, in crescita di una ventina di punti rispetto alla chiusura di mercoledì. Non sembra essere buona, quindi, la reazione dei mercati dall’intesa raggiunta da Movimento 5 Stelle e Lega per un deficit al 2,4% del Pil in vista della prossima manovra di bilancio. Ne risente anche Piazza Affari: l’indice FTSE MIB, che raccoglie i principali titoli azionari, apre in calo al -1,95%.

Manovra con deficit di bilancio al 2,4%

Nella serata di ieri, mercoledì 28 settembre, i due partiti di governo, Lega e M5S, si sono accordati in vista della prossima manovra per un deficit di bilancio al 2,4%. Alla fine il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha ceduto. “Cancelleremo la povertà, questa è la manovra del popolo” ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio. Con le risorse aggiuntive, trovate grazie a un maggiore indebitamento, il governo gialloverde potrà finanziare il reddito di cittadinanza e altre misure espansive. Mentre la Lega di Matteo Salvini otterrà l’avviamento della flat tax e la riforma delle pensioni (con l’introduzione di quota 100, ovvero la somma tra l’età del contribuente e gli anni di contributi versati). Ci sarà anche l’innalzamento delle pensioni minime a 780 euro.

Cosa è successo ieri sera e cos’è il def

Ieri sera c’è stato prima un incontro tra i membri del governo e il ministro Tria. Durante la riunione Tria, il ministro dell’Economia che voleva limitare il deficit all’1,6%, ha ceduto alle richieste dei partiti, che spingevano per un deficit al 2,4 (visto che la Francia, nei giorni scorsi, ha annunciato un deficit al 2,8%). In serata c’è poi stato il Consiglio dei ministri. Serviva trovare un accordo per aggiornare il Def, il documento di economia e finanza da inoltrare all’Europa. All’interno ci sono previsioni di spesa, riforme che s’intende intraprendere e quanto si stima possa crescere il Pil il prossimo anno. L’Europa, ricevuto il Def, darà una sua valutazione. Ed eventualmente chiederà all’Italia di rimettere mano alle misure.