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Manovra, prevista istituzione di fondo da 60 milioni per superticket sanitario

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Manovra, previsto per il prossimo anno lo stanziamento di un fondo di 60 milioni di euro volto a diminuire il costo del superticket sanitario.

Manovra, è previsto per il prossimo anno un fondo di ben 60 milioni che ridurrà il costo del superticket sanitario. È stato annunciato dal capogruppo Pd Giorgio Santini, durante la commissione Bilancio al Senato. L’intesa tra maggioranza e governo è stata raggiunta, e domani verrà formalizzata con un emendamento votato dalla commissione Bilancio alla manovra.

Manovra superticket sanitario

La spesa del superticket subirà quindi una drastica diminuzione. Dal 1 gennaio prossimo sarà attivato un fondo al fine di ridurre la quota fissa sulla ricetta, per un valore di 60 milioni di euro nel 2018. Questa cifra aumenterà nel 2019, quando il fondo sarà di 80 milioni, e nel 2020, quando sarà di 100 milioni. In tre anni verranno quindi stanziati ben 240 milioni di euro. La proposta di modifica era stata effettuata dal senatore di Campo Progressista Luciano Uras. Si prevede, inoltre, l’abolizione completa del superticket per tutti i minori che frequentano la scuola dell’obbligo, e per tutti coloro che hanno un reddito Isee inferiore ai 15mila euro.

Il superticket si tratta di un costo aggiuntivo di dieci euro su tutte le ricette per le prestazioni di specialistica e diagnostica medica. L’emendamento è stato presentato nella discussione della manovra, al fine di agevolare le fasce più deboli. Questi beneficiari avranno una riduzione, o addirittura l’abolizione, della parte di tassa regionale sulle prestazioni sanitarie.

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Luciano Uras

Il senatore Uras ha confermato che sono previste agevolazioni per chi ha un basso reddito. Questo al fine di consentire un’equità maggiore e agevolare l’accesso ai servii sanitari da parte delle persone più ‘deboli’. Inoltre, si mira anche al superamento delle misure di prelievo economico meno tollerate dai cittadini, “soprattutto quelli in condizioni di basso reddito”. Pertanto, a iniziare dal 1° gennaio 2018, nello stato di previsione del Ministero della salute, “è istituito un Fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta pari a 60 milioni annui, 180 milioni nel triennio”.

Uras poi afferma che l’emendamento è sostenuto da un’importante dotazione finanziaria, pari a circa il 20% della massa manovrabile prevista nel triennio dall’articolo 92 del DDL di Bilancio 2018/2020. Queste risorse aumentano il fondo finalizzato alla spesa sanitaria in capo alle Regioni. Il fondo è stato nel corso degli anni progressivamente aggredito.
Il testo di questa norma considera anche la diversa articolazione delle misure di prelievo finanziario adottate dalle Regioni. Infatti, non tutte le regioni hanno il superticket, ed altre prevedono importi diversi in confronto a quello standard.

Superticket regioni

Il superticket non è pagato in Sardegna, Valle d’Aosta, Basilicata e nelle province di Trento e Bolzano. Il Lazio ha annunciato di abolirlo dall’inizio di quest’anno. In altre regioni, come Lombardia e Campania, il superticket viene pagato in base alla ricetta. Nella maggior parte delle regioni settentrionali e del centro della penisola, questo viene pagato invece tenendo conto del reddito. In quasi tutte le regioni del Sud, in Veneto e in Liguria, il superticket di dieci euro si applica per ogni ricetta medica con valore superiore ai dieci euro.