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Manovra, vertice a Palazzo Chigi: "Manteniamo gli impegni"

Manovra, vertice a Palazzo Chigi

Il M5S non fa passi indietro sul reddito di cittadinanza, preceduto dall'introduzione della pensione minima a 780 euro.

È durato più di tre ore il vertice a Palazzo Chigi per trovare un accordo sulla manovra fiscale, a meno di un mese dall’approvazione della legge di bilancio. Intorno al tavolo delle trattative si sono seduti il presidente del Consiglio Conte, i vicepremier Di Maio e Salvini, il ministro dell’Economia Tria e quello agli Affari europei, l’economista Paolo Savona.

Salvini: “Lavoro proficuo”

Al termine dell’incontro, il ministro dell’Interno ha parlato di un “bello e proficuo lavoro per far crescere l’economia italiana (senza regali alla Renzi) rispettando gli impegni presi con tutti a partire da quelli con gli italiani, su tasse, pensioni reddito di cittadinanza e maggiori posti di lavoro”.

Di Maio: “Scelte coraggiose”

Per il leader pentastellato “le scelte sulla legge di bilancio devono essere coraggiose e devono esserlo nell’interesse dei cittadini”. Di Maio ha ribadito la posizione del Movimento. “Vanno tagliati tutti gli sprechi, tutti i rami secchi, così come devono essere recuperate quelle risorse che, ad oggi, vanno nella direzione sbagliata. Gli italiani si aspettano tanto da noi e noi non li deluderemo perché saremo anche pronti a fare scelte coraggiose”. Nella manovra dovranno essere comprese anche misure che “il governo si è impegnato a varare”, primo fra tutti il reddito di cittadinanza, vero cavallo di battaglia del partito.

Per il Movimento, il primo passo da compiere è rappresentato dalla pensione minima: “D’ora in poi non ci deve essere più nessun pensionato che prende meno di 780 euro al mese”. Seguito dal progetto di “abolire 140 leggi e metterle insieme in un unico codice del lavoro. Che consentano a lavoratori e imprenditori di sapere qual è la legge che si applica ai loro problemi è la mia priorità”.

“Non è disponibile a votare alcun condono“, ha continuato Di Maio. “Se stiamo parlando di pace fiscale, di saldo e stralcio siamo d’accordo. Se invece parliamo di condoni non siamo assolutamente d’accordo. Perché abbiamo già visto per anni i governi Renzi e altri fare scudi fiscali e hanno creato solamente un deterrente a comportarsi bene e hanno fatto sempre pensare che in questo paese una via di uscita all’evasione ci potesse essere”.

Conte: “Lavoro in totale armonia”

“Nel corso del vertice c’è stato un approfondimento delle principali componenti della manovra“, ha dichiarato il premier all’uscita da Palazzo Chigi. “In particolare, ci siamo soffermati sull’analisi degli sprechi da tagliare ai fini della riqualificazione della spesa pubblica e sulle possibilità di un rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo: flat tax, reddito di cittadinanza, superamento della legge Fornero e un quadro organico di tagli alle spese improduttive”.

Conte ha assicurato che “il vertice si è svolto lavorando in totale armonia” e per raggiungere “l’obiettivo condiviso di provvedere ad una profonda revisione della spesa, volta a massimizzarne l’efficienza attraverso il taglio degli sprechi”.