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Mantide della Brianza, il racconto di una delle vittime: "Ho rischiato di morire"

mantide della Brianza

A raccontare la storia è una delle vittime di Tiziana Morandi, la Mantide della Brianza che drogava le sue vittime per poi derubarle

A raccontare il modus operandi di Tiziana Morandi è una delle stesse vittime della Mantide della Brianza, la donna che era solita abbordare le sue vittime, generalmente sui social, per poi conoscerle dal vivo, drogarle e, infine, derubarle.

Parla una vittima della Mantide della Brianza: “L’ho conosciuta su Facebook”

La vittima in questione, un uomo che lavora come informatico nella provincia di Como, ha raccontato la sua esperienza con la Mantide della Brianza al ‘Corriere della Sera’. I fatti risalgono a circa dieci mesi fa: L’ho conosciuta su Facebook, mi disse di essere un medico. In quel periodo soffrivo per una tendinite, si offrì di farmi un massaggio, dicendomi che mi avrebbe chiesto 50 euro da dare in beneficenza per curare una bambina malata. Ero un po’ sospettoso. Era strano che una persona conosciuta sui social ti dia subito l’indirizzo e ti inviti a casa: insisteva per farmi bere una bibita, ma io rifiutai.”

Il secondo appuntamento: la Mantide riesce a colpire

Dopo questo primo approccio, Tiziana Morandi e l’uomo organizzano un incontro in cui l’informatico bevve un sorso di Coca-Cola, ma non accadde nulla: “Poi, però, arrivò il terzo appuntamento, alla vigilia di Natale. Abbiamo mangiato una pizza e bevuto una bibita, a una certa ora sono andato via: ero in macchina sulla tangenziale nord di Milano. Da lì in poi non ricordo più nulla, ho il flash di un’auto che mi sorpassa, sono andato a sbattere con la fiancata contro il guardrail a sinistra e contro un terrapieno a destra. Me ne sono reso conto il giorno dopo, quando ho visto com’era conciata la macchina. Sono riuscito non so come a raggiungere un’area di sosta e mandare un messaggio a casa, se ci penso oggi tremo.”

La richiesta di chiarimenti e gli esami medici

L’uomo, dopo l’evento spaventoso che aveva appena vissuto, era più che mai sospettoso: “Le ho chiesto cosa avesse messo nella Coca Cola. Lei ha fatto l’offesa, era convincente. Ho fatto esami medici, per mesi ho vissuto nell’angoscia che potesse capitarmi di nuovo, neanche il mio medico sapeva darmi una spiegazione.” I messaggi con la Mantide sono, però, proseguiti: “A quel punto l’ho controllata, volevo vedere se si tradiva. Inventava bugie, mi faceva pena, mi ha detto che mi avrebbe ospitato per dormire, solo dopo ho capito il motivo.” La 47enne brianzola è stata arrestata poco tempo dopo.