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Mantovani: "Preoccupato dalle riaperture, troppi contagi e pochi vaccinati"

Mantovani riaperture

Alberto Mantovani si è detto preoccupato per le imminenti riaperture: sono ancora presenti troppi casi e pochi vaccinati.

L’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, ha espresso la sua preoccupazione per le riaperture in programma dal 26 aprile a causa del troppo alto numero di contagi e delle poche vaccinazioni effettuate. 

Mantovani sulle riaperture 

Intervistato da La Stampa, l’esperto ha manifestato la necessità di cautela e prudenza pur condividendo i rischi sulla riapertura delle scuole: “È vero che i ragazzi possono essere vettori di infezione ma hanno meno problemi di salute e per loro ha senso rischiare”. Sul resto serve invece cautela e per lui sarebbe auspicabile studiare con attenzione il caso di successo del Regno Unito che ha riaperto dopo lockdown, vaccinazione di massa e test a tappeto. Inoltre si effettuano oltre un milione di tamponi al giorno ed è anche possibile ordinarli a casa gratis con l’obbligo di comunicarne il risultato. 

Mantovani ha spiegato di essere favorevole al cosiddetto passaporto d’immunità per muoversi, così come all’idea di isole, treni e aerei Covid-free. Tuttavia, ha continuato, “bisogna essere consapevoli che non si tratterebbe di una licenza di libertà assoluta”.

Quanto invece a decisioni, come quella presa da Israele, di eliminare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, bisognerebbe avere più cautela. Non siamo infatti ancora del tutto sicuri che le vaccinazioni blocchino la trasmissione del virus oltre allo sviluppo della malattia ein ogni caso nessun vaccino protegge al cento per cento. “Negli anziani e negli immunodepressi i vaccini sono meno efficaci e per questo è importante continuare a osservare le misure di sicurezza”, ha evidenziato. Inoltre non è ancora noto quando duri l’immunità e l’efficacia dei vaccini sulle nuove varianti.