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Mara Carfagna si candida con Azione: "Il solo partito che vuole Draghi premier"

Mara Carfagna

Mara Carfagna è pronta a candidarsi alle prossime elezioni con Azione. La ministra del Sud ne ha parlato in un'intervista al Corriere della Sera.

Mara Carfagna ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni con Azione. Ne ha parlato durante un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha spiegato di essere in sintonia con il partito di Calenda. 

Mara Carfagna si candida con Azione: “Il solo partito che vuole Draghi premier”

Mara Carfagna è pronta a candidarsi alle prossime elezioni con Azione, in quanto a suo giudizio “è l’unica proposta politica capace di salvare il paese da una nuova stagione di estremismi“. La ministra del Sud del governo Draghi ne ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha spiegato che il partito di Carlo Calendaha una proposta europeista, liberale, garantista, fedele al patto europeo e occidentale, capace di dire la verità agli elettori, di prendere impegni seri e poi di rispettarli fino in fondo, e quindi in sintonia con ciò in cui credo da sempre“. Carfagna ha sottolineato che vorrebbe Mario Draghi premier anche nella prossima legislatura, sottolineando che i sondaggi confermano che più della metà degli italiani la pensa nello stesso modo.

Politica italiana ed influenze russe

Mi candido con Azione anche perché è il solo partito a dire apertamente che Draghi sarebbe ancora il premier ideale. Se questo non dovesse accadere, il nostro compito è continuare ad applicare il metodo di lavoro sperimentato fino al 20 luglio: pragmatismo, serietà, capacità di decidere” ha dichiarato Mara Carfagna. “Gli estremismi fanno bene il primo lavoro e fanno malissimo il secondo. Le storie parallele del M5S e della Lega, votatissimi nel 2018 e poi naufragati dal Papeete in poi, ce lo confermano. L’Italia alle con la crisi del gas, l’Italia dove cala il potere di acquisto, della disoccupazione record, degli investitori che fuggono, ha bisogno di gente che sappia governare. Meloni sotto questo profilo è quantomeno un’incognita” ha aggiunto, per poi parlare delle influenze russe sulla politica italiana. “Nel 2018, il Contratto di governo stipulato dalla Lega con i Cinque Stelle definiva la Russia ‘interlocutore strategico’. Le relazioni di Salvini e Meloni con Viktor Orbán, che in questo momento è una sorta di quinta colonna russa in Europa, non sono mai state interrotte. L’ambiguità è nei fatti, non è un’opinione, e ogni timore è fondato” ha concluso.