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Marche, dipendente licenziata per giusta causa: si era presentata con un Green Pass falso

Licenziata una dipendente di Poltrone Frau con Green Pass falso

Marche, dipendente licenziata per giusta causa: si era presentata con un Green Pass falso esibendo in azienda il Qr Code di una sua parente

Arriva dalle Marche la notizia di una dipendente di Poltrone Frau licenziata per giusta causa perché si era presentata con un Green Pass falso: la donna destinataria della misura lavorava per lo stabilimento di Tolentino, nel Maceratese. Il fatto era avvenuto 15 giorni fa, quando la lavoratrice aveva mostrato alla sicurezza aziendale il Qr Code di una sua parente.

Licenziata per un Green Pass falso: aveva esibito il QR Code di una sua parente

Attenzione, il suo gesto, peraltro ripreso in questi giorni dai social, configura anche la possibilità di profilare nelle opportune sedi una ipotesi per falso e truffa, ma allo stato esiste solo il provvedimento dell’azienda. E una nota di Poltrona Frau di Tolentino pubblicata sul Corriere Adriatico conferma l’accaduto e il provvedimento: “Confermiamo quanto accaduto, ovvero il licenziamento di un dipendente che aveva utilizzato un falso Green pass”.

Green Pass falso e donna licenziata, la nota dell’azienda sull’accaduto

E ancora: “Riteniamo che si tratti di giusta causa e che questo avvenimento testimoni il nostro impegno nel garantire la sicurezza di ogni singolo dipendente così come dei gruppi e dei luoghi di lavoro di tutte le nostre sedi e filiali, italiane ed estere”. La chiosa dell’azienda è inflessibile: “Il possesso del Green pass resta una condizione imprescindibile per tutte le funzioni aziendali”.

La facoltà che ha la donna licenziata per il Green pass falso: impugnare il provvedimento

“L’aver utilizzato un Green pass falso è purtroppo un fatto grave non solo per il dipendente verso se stesso, ma verso la collettività e dimostra assenza di responsabilità etica, disciplina e rispetto per la salute dei colleghi e le loro famiglie con cui lavorava”. Ovviamente l’atto è impugnabile di fronte alla Magistratura del Lavoro, ma allo stato non è dato sapere se la lavoratrice licenziata abbia esercitato questo suo diritto.