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Marchionne affaticato durante l'ultima apparizione pubblica

sergio marchionne

Consegnando una Jeep Wrangler all'Arma dei Carabinieri, Sergio Marchionne era apparso stanco, gonfio e piuttosto provato.

“Fiat Chrysler Automobiles N.V. comunica con profonda tristezza che in settimana sono sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria del Dr. Marchionne, aggravatesi ulteriormente nelle ultime ore. Per questi motivi non potrà riprendere la sua attività lavorativa”: questo è l’incipit del comunicato con cui Fca annuncia le dimissioni dell’amministratore delegato Sergio Marchionne e la nomina del nuovo ad Mike Manley. Il manager italo-canadese è stato alla guida della storica azienda dal 2004; intenzionato a ritirarsi nel 2019, i suoi seri problemi di salute lo hanno costretto ad anticipare l’uscita di scena. Marchionne si è sottoposto a un intervento chirurgico tre settimane fa. E, sempre a giugno, risale la sua ultima apparizione pubblica prima dell’operazione.

L’ultima uscita pubblica

Sergio Marchionne ha fatto la sua ultima uscita pubblica, come amministratore delegato di Fca, il 26 giugno scorso a Roma. In quell’occasione ha consegnato all’Arma dei Carabinieri una Jeep Wrangler . Marchionne ha consegnato le chiavi del veicolo al Comandante Generale dell’Arma Giovanni Nistri, asserendo che “la macchina è bella”, per poi parlare con i due militare a bordo della Jeep. L’amministratore delegato è apparso stanco e gonfio all’addome. Sembra molto affaticato, soprattutto quando pronuncia un breve discorso, inframezzato da alcune pause. “Mio padre era maresciallo dei Carabinieri- ricorda Marchionne- e nell’Arma ritrovo sempre i valori che sono stati alla base della mia educazione: serietà, onestà, senso del dovere, disciplina”. L’ad ha ringraziato i Carabinieri per “l’opportunità di essere al vostro fianco in uno dei tanti servizi che svolgete”, cioè un servizio di sicurezza nelle spiagge romagnole. Dopo la cerimonia, Sergio Marchionne ha scambiato qualche battuta con i giornalisti presenti; nel video si nota ancora di più la sua stanchezza ma l’ad risponde alle domande, che si concentrano soprattutto sui dazi annunciati dal Presidente Usa Donald Trump. “Il fatto che si sia scatenato il pandemonio a livello internazionale non è un cosa positiva, la gente è preoccupata”, spiega Marchionne aggiungendo: “Non è la fine del mondo. Tutto è gestibile. Capisco la posizione di Trump: credo che siano da correggere anomalie che sono presenti negli scambi commerciali a livello internazionale e lui ha un approccio estremamente diretto nel cercare di correggerle”.

Le condizioni di Marchionne

Le condizioni di salute di Sergio Marchionne continuano a essere molto gravi. Ricoverato da tre settimane presso la clinica Universitatsspital di Zurigo, si trova ora nel reparto di terapia intensiva. Accanto a lui vi sono i due figli, Alessio Giacomo e Jonathan Tyler, e la compagna Manuela Battezzato. La stampa si mantiene, con discrezione, all’esterno della clinica. Al momento, le notizie circa condizioni irreversibili dell’ex amministratore delegato non sono ancora state confermate. Secondo l’inviato di Repubblica a Zurigo “venerdì le condizioni di Marchionne sono diventate drammatiche. Il paziente non reagiva più”; La Stampa riferisce che “voci non confermate parlano di una malattia oncologica ben più grave” del problema alla spalla destra. “Saremo eternamente grati a Sergio per i risultati che è riuscito a raggiungere e per aver reso possibile ciò che sembrava impossibile. Ci ha insegnato ad avere coraggio, a sfidare lo status quo, a rompere gli schemi e ad andare oltre a quello che già conosciamo”, ha scritto John Elkann in una lettera, “la più difficile che abbia mai scritto”, indirizzata ai dipendenti Fca, spiegando che Marchionne non potrà più ricoprire il ruolo che ha avuto per 14 anni.