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Margherita Agnelli, chi è e a quanto ammonta l'eredità

Margherita Agnelli

Margherita Agnelli è la figlia di Marella Caracciolo e Gianni Agnelli. Alla morte dell'avvocato sono iniziate le liti per la contesa del Tesoretto.

Una vera e propria storia, con vari personaggi e intrecci è quella sull’eredità di Agnelli. Gianni Agnelli venne a mancare il 24 gennaio 2003 e da quel giorno la storia della sua eredità si è inasprita sempre più. La contesa è disputata tra il notaio Morone, Margherita Agnelli, figlia dell’avvocato, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens. Si aggiungono anche Marella, la moglie di Gianni, e John Elkann, suo nipote. Inoltre le aziende quali la Fiat e la stessa Dicembre vantano dei diritti.

Margherita Agnelli

Margherita Agnelli è la figlia di Gianni Agnelli e Marella, sua consorte. Per prima cosa occorre precisare, in questo grande intreccio testamentario, che tra madre e figlia non corre buon sangue da ormai molto tempo. Inoltre nemmeno tra mamma Margherita e il figlio John Elkann c’è un rapporto proprio rilassato.

Margherita Agnelli è dunque figlia di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo di Castagneto. I genitori si sono sposati nel castello di Osthoffen a Strasburgo, in Francia. Qui il padre di Marella, Filippo Caracciolo di Castagneto era rappresentante diplomatico italiano presso il Consiglio d’Europa. Il nonno aveva dunque sposato l’americana Margaret Clarke. Il fratello del padre invece, Carlo Caracciolo è stato co-fondatore del gruppo L’Espresso-La Repubblica con Eugenio Scalfari.

Margherita aveva anche un fratello, Edoardo, morto suicida a 46 anni. La donna ha avuto 8 figli, 3 nati dal matrimonio con Alain Elkann (John, Lapo e Ginevra). Gli altri 5, Pietro, Sofia, Maria, Anna e Tatiana, sono invece nati dal secondo matrimonio con Serge de Pahlen. John e Lapo sono componenti dell’attuale consiglio di amministrazione della Fiat e della Juventus calcio. Ginevra invece è una produttrice cinematografica italiana..

Il testamento

Tutto risale a un mese dopo la morte di Gianni Agnelli quando la famiglia viene riunita per il testamento nello studio del notaio Morone. In quel momento Margherita Agnelli viene messa con le spalle al muro dalla mamma, Marella, e dal figlio, John.

L’accaduto

La riunione per il testamento

Margherita venne chiamata da Franzo Grande Stevens che le chiedeva di essere a Torino per una riunione sulla spartizione dell’eredità. La donna era appena rientrata in Svizzera dopo essere stata al senato a Roma per la commemorazione del papà.

Un mese dopo si ritrovano poi nello studio del notaio Ettore Morone dove erano presenti lei, Marella, John, Gabetti e Franzo Grande Stevens. I due erano i testimoni e l’ultimo solo era esecutore testamentario. Margherita era in buoni rapporti con Gabetti al quale si confidò di non firmare nulla prima di aver avuto un quadro completo della situazione. Lui l’appoggiò.

La riluttanza per la firma

Margherita si ritrova la sorpresa però con La Dicembre perché la stessa pensava che il 25% dovesse essere ripartito tra se e la mamma. Sbagliava e Grande Stevens la informò ” quota dell’avvocato deve essere divisa pariteticamente tra i soci in vita”. A questo punto Margherita era molto riluttante dal firmare ora più di prima. Lei stessa ha raccontato al pm Eugenio Fusco che a questo punto Grande Stevens aggiunse “signora, qui si rischia di mettere in difficoltà la stessa Fiat” al fine di costringerla a firmare. Così la stessa firmò.

L’inizio delle liti

Margherita: “Ma le sorprese non erano finite. Perché, acquisita la mia firma, un attimo dopo mia madre disse di voler donare a John la sua quota. Con il che, John diventa azionista di maggioranza nella Dicembre. Io ricordo di aver detto a mia madre: ‘Ma che fai!’. Ma alla fine ho capito che era stato tutto già concertato”. Fu in questo momento che Margherita si oppose alla decisione di Marella attirando le l’ira di Gabetti su di se. “Mi disse che non ero degna di essere la figlia di mio padre, che non ne riconoscevo la volontà e che lui la riconosceva e che per questo lui firmava” ha detto Margherita. Lei disse di non conoscere la posizione del padre, ma solo che tutti nel ’99 sapevano che “John sarebbe stato quello che fino ad allora mio padre era stato per tutti noi e cioè l’amministratore della Dicembre”. Gabetti se ne va sbattendo la porta e Grande Stevens, alla richiesta di Margherita di vedere il patrimonio del padre, butta con non tanta delicatezza i documenti sul tavolo. Da quel momento iniziarono le liti per il testamento del padre.

In definitiva

Dopo la morte dell’avvocato Agnelli La Dicembre arriva dritta tra le braccia di John Elkann. Come? Il 33% dei suoi possedimenti vanno dritti nelle casse di Marella, di John e Margherita. Ma già al momento della spartizione delle quote, Marella cede il 25% dell’eredità a lei destinata al nipote John. Ora l’uomo arriva al 58% e diviene il principale azionista della Dicembre, ma anche della Fiat.

Oggi

Oggi sappiamo che Margherita Agnelli ha avuto 1250milioni di euro in testamento. Ne parla l’ex avvocato della stessa, la signora Gamna, che si è dovuta difendere dalle sue stesse accuse. Infatti Margherita avrebbe rivelato l’esistenza di denaro nero del padre di cui Gamna era a conoscenza e di cui era anche stata privilegiata per mano del padre. L’avvocato nega tutto e inizia a difendersi dando altri dettagli. La Gamna: “a Margherita sono concessi 1,2 miliardi di euro (compreso l’acquisto delle sue quote di minoranza nella società semplice Dicembre, cuore del controllo del Lingotto) e alla madre 250 milioni”. Insomma una spartizione, quella del tesoretto del Lingotto Agnelli, che non ha portato proprio gioia.