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Marina di Camerota, infermiere salva bambina di tre anni andata in arresto cardiaco

Infermiere salva bambina

Intervento miracoloso quello di un infermiere che ha salvato una bambina di tre anni che stava rischiando la vita.

Una storia bella come poche quella successa nel Cilento nella nota spiaggia di Marina di Camerota dove un infermiere in borghese ha salvato una bambina di tre anni che è andata in arresto cardiaco. Un gesto che si è rivelato provvidenziale da parte di un uomo che si trovava sul posto quasi per caso. L’uomo infatti si stava godendo le vacanze insieme al figlio. “Il tempestivo intervento dell’infermiere dottore Vincenzo Faraone ha evitato la tragedia”, scrive in una nota l’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli. 

Infermiere salva bambina, l’Opi di Napoli: “Il suo intervento tempestivo ha evitato la tragedia”

A raccontare nel dettaglio cos’è successo esattamente, l’ordine delle professioni infermieristiche di Napoli che non ha mancato di elogiare l’intervento provvidenziale di Vincenzo Faraone, infermiere responsabile in forze all’ospedale Cardarelli di Napoli che con il figlio piccolo stava facendo una vacanza: “una bambina di tre anni, in vacanza con la famiglia nella località turistica cilentana, si è accasciata al suolo mentre giocava nel piccolo parco giochi situato nei pressi del porto. Il tempestivo intervento dell’infermiere dottore Vincenzo Faraone ha evitato la tragedia. Con prontezza e professionalità ha praticato alla piccola la rianimazione cardiopolmonare”. 

Infermiere salva bambina, “Le condizioni di salute della bimba non sono gravi”

L’Opi racconta inoltre come la bambina di appena tre anni, a seguito dell’intervento dell’infermiere sia stata sottoposta ad ulteriori: “accertamenti per risalire all’origine del malore. Le sue condizioni di salute, comunque, non sono gravi. All’infermiere Vincenzo Faraone il plauso dell’Ordine professionale di Napoli e quello personale della Presidente Teresa Rea”. 

Infermiere salva bambina, Vincenzo Faraone: “Ho fatto quello che avrebbero fatto i miei colleghi” 

Con un lungo post l’infermiere ha parlato di quello che è stato il suo gesto eroico mettendo in evidenza come abbia fatto soltanto il suo dovere: 

Leggo con enorme piacere i commenti di tutti voi su un episodio che mai avrei pensato venisse reso publico dai media locali. Ho ancora davanti ai miei occhi il bellissimo e innocente volto di quella bimba bionda dagli occhi azzurri priva di conoscenza tra le braccia del padre in lacrime terrorizzato dal fatto che la figlia non fosse più cosciente e che non avrebbe più potuto veder sorridere. In quegli attimi devi agire velocemente con freddezza e concentrazione, il mio unico obiettivo era quello di riportare in vita quel piccolo Angelo e ridare ai genitori l’unica cosa che ti da la forza di vivere, il benessere dei propri figli. 
Ho fatto solo ciò che tutti i miei colleghi medici o infermieri, poco importa, avrebbero fatto in quel momento. Io lavoro quotidianamente mettendo i pazienti al centro del mio mondo e cerco di farne capire l’enorme importanza a tutti i colleghi con i quali mi rapporto ogni giorno. Il paziente prima di tutto, SEMPRE.  Insieme a tutti i componenti del nostro ordine professionale lavoriamo sodo per migliorare sempre le competenze e metterle al servizio dei cittadini.  Prima di essere un operatore sanitario sono un padre anche io e per questo sono ancora più felice di ciò che ho fatto, rimettere tra le braccia del padre quell’Angelo è stata un’emozione indescrivibile.