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Marina Ripa di Meana, il videotestamento prima di morire

Marina Ripa di Meana

Marina Ripa di Meana è morta il 5 gennaio 208 nella sua casa romana, lascia un videotestamento per tutti i malati terminali.

Marina Ripa di Meana è morta. Venerdì 5 gennaio 2018 una delle donne più discusse del bel mondo dei salotti romani, la marchesa irriverente salita agli onori delle cronache per il suo anticonformismo, si è spenta nella sua casa. Aveva 76 anni ed era sicura che il Natale appena trascorso sarebbe stato, per lei, anche l’ultimo.

Marina Ripa di Meana lottava da anni contro un tumore, spiegando che la malattia era riuscita a renderla migliore: “Perché il male non deve impadronirsi di te, tu non sei la malattia, perché quando stiamo bene noi diamo per scontata la vita, invece quando le forze diminuiscono piano piano godi dei privilegi della giornata delle cose belle che ti succedono.”.

Queste le sue parole, tra le ultime che ha deciso di spendere in questi ultimi mesi per raccontare ciò che stava vivendo, come il cancro l’aveva cambiata, cosa si aspettava e cosa sperava, e non sperava, oramai prossima alla fine dei suoi giorni.

La battaglia di Marina Ripa di Meana

La marchesa, al secolo Marina Punturieri, nata e cresciuta nella città di Reggio Calabria e trasferita da giovanissima a Roma, dove aveva cominciato a lavorare come stilista aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna, ha voluto lasciare un’eredità importante a tutti coloro che sono malati terminali.

“Ho qui un messaggio per tutti gli italiani. L’ho scritto ma purtroppo non sono in grado di leggerlo perché parlare non mi è più possibile. Per questo incarico la mia amica Maria Antonietta Farina Coscioni.”.

Sono le parole che subito a seguito della morte di Marina Ripa di Meana sono state lette, per l’appunto, da Maria Antonietta Farina Coscioni in un video testamento che è stato diffuso nella serata del 5 gennaio dal Tg5.

La marchesa, prossima alla morte, aveva deciso di registrare le sue ultime parole solo qualche giorno fa, nella sua casa romana, e di affidarle all’amica che aveva avuto il compito di diffonderle dopo la sua dipartita.

Marina Ripa di Meana

Il videotestamento di Marina Ripa di Meana

Le parole di Marina Ripa di Meana, lette come sua volontà da Maria Antonietta Farina Coscioni, sono assolutamente struggenti, seppure tragicamente lucide. La donna, oramai rassegnata all’idea che la sua vita era prossima alla fine, in un primo momento aveva dichiarato che sarebbe voluta andare a morire in Svizzera, poi ci aveva ripensato.

“Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto.”. Marina Ripa di Meana era quindi assolutamente consapevole di ciò che sarebbe accaduto di lì a pochi giorni, è ha deciso di lasciare una sua testimonianza a tutti coloro che si trovano nella sua stessa situazione.

Ha incaricato, quindi, Maria Antonietta Farina Coscioni, fondatrice dell’organizzazione dedicata a suo marito Luca Coscioni, l‘Istituto Luca Coscioni, di dare voce ai suoi pensieri, oramai troppo stanca per parlare: “Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via.”.

Le sue ultime parole

Inizialmente, quindi, Marina Ripa di Meana aveva pensato di recarsi in Svizzera, e lì di morire con il suicidio assistito. Aveva, però, poi cambiato idea, e ha spiegato il perché di tale scelta: “Ora so che non devo andare in Svizzera. Vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare.”.

Marina Ripa di Meana ha quindi deciso di coinvolgere, e di lasciare a lei il suo testamento verbale, l’amica Maria Antonietta Farina Coscioni, impegnata dopo la morte di suo marito Luca Coscioni, a promuovere la libertà di ricerca scientifica e ad affermare in particolare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e con disabilità: “È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, Fatelo sapere.”.