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"Mario Adinolfi troppo grasso": la gaffe su Sky Tg24

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Mario Adinoldi, leader del Popolo della Famiglia, denuncia su Facebook un fuori onda su Sky Tg 24: "Hanno detto che non entravo nell’inquadratura"

«Chiedo alla vostra regia di fare attenzione a non definire l’ospite come “uno che vale per due”. Oppure “talmente grosso che non riusciamo a inquadrarlo” quando ci sono i microfoni aperti». Così Mario Adinolfi ha parlato alla giornalista di Sky che stava per intervistarlo. Il 46enne, ex deputato della XVI Legislatura, ha lamentato a più riprese di aver udito dei commenti poco gradevoli e tanto meno educati nei suoi confronti. Adinolfi era stato chiamato al Tg per commentare i recenti fatti di cronaca di Macerata. Quelli dove un uomo ha aperto il fuoco ferendo alcuni migranti.

Adinolfi: denuncia sui social

Il leader del Popolo della Famiglia si trovava al quarto giorno di campagna elettorale. Dopo il fatto occorsi a Sky Tg24, ha denunciato con un lungo post su Facebook la gaffe che lo vede come sfortunato protagonista. «Finalmente la televisione ci offre uno spazio (i tg Rai e Mediaset, i programmi e il tg La7 di Chicco Mentana non hanno letteralmente mai nominato il Popolo della Famiglia, la par condicio è in vigore dal 2), si va a parlare qualche minuto a Sky Tg 24», scrive Adinolfi. Nella prima parte della trasmissione si è trattato, per l’appunto, dei fatti di Macerata. «C’è lo spettacolino ideologico sui fatti di Macerata, giornalista di Repubblica contro esponente di Forza Nuova. Parlano di razzismo. Provo a dire due parole di buonsenso, a offrire qualche dato mentre fanno scorrere alle mie spalle solo immagini di Renzi e Salvini. Spiego che apparecchiare questi teatrini va bene per prendere i popcorn, non per capire i fenomeni come il razzismo».

«Non entra nell’inquadratura»

La conduttrice, dopo il rimprovero oseremmo dire giustificato di Adinolfi, si offende e dà inizio a un piccolo dibattito. «Io sono meno permaloso di lei. Ho sopportato l’ascolto in auricolare di due persone, un uomo e una donna. Che nella loro regia non hanno fatto altro che insultare da quando sono arrivato in studio. Senza capire che avevo l’auricolare aperto («Oh, questo non è uno, è due»,«quanto peserà, 200 chili?»,«troppo grosso, non entra nell’inquadratura»). Insomma, a quanto pare l’istinto a discriminare serpeggia anche nei contesti in cui ci si atteggia a santi.

“Attenzione – commenta infine Adinolfi, chiamato proprio a rilasciare i propri commenti sui fatti di cronaca di Macerata –. Perché le abitudini razzistiche oppure di discriminazione forse albergano dentro ciascuno di noi”. Dopo l’imbarazzo della conduttrice e un qualche abbozzo di scuse, si solleva il sipario sulla vicenda. “Il 4 marzo – conclude Adinolfi – votate per il Popolo della Famiglia».