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Mario Moretti, Prospero Gallinari e il caso Aldo Moro

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Il 16 marzo 1978 ricorre l'anniversario del sequestro di Aldo Moro ad opera delle BR. Tra i nomi noti si ricordano Mario Moretti e Prospero Gallinari.

Mario Moretti e Prospero Gallinari sono stati due dei più noti militanti delle Brigate Rosse italiane durante il periodo degli anni di piombo ed entrambi implicati in misura diversa nel caso del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo 1978.

Mario Moretti e Prospero Gallinari

Mario Moretti è stato un grande organizzatore del nucleo delle Brigate Rosse di Genova e di Roma. Fu il principale responsabile della pianificazione e dell’esecuzione del rapimento di Aldo Moro, guidando il nucleo armato, interrogando personalmente il politico e uccidendolo. Venne arrestato a Milano il 4 aprile 1981 e condannato a sei ergastoli. Dal 1997 è in semilibertà e la sera deve rientrare nel carcere di Opera.

Prospero Gallinari è un altro volto noto delle Brigate Rosse durante gli anni piombo. Ebbe un ruolo importante nel nucleo armato che si occupò di assassinare gli uomini della scorta di Aldo Moro in via Fani. Durante il sequestro fu il carceriere di Aldo Moro nella casa di via Montalcini 8 a Roma. Venne condannato all’ergastolo per molti attentati tra cui il rapimento Moro e per l’uccisione degli uomini della sua scorta. Nonostante la sentenza non collaborò mai nel periodo del carcere.

Il caso Aldo Moro

Il 16 marzo 1978 la Fiat 130 di Aldo Moro venne intercettata dalle Brigate Rosse in via Fani. I cinque uomini che componevano la sua scorta vennero uccisi e l’uomo venne sequestrato. Dopo 55 giorni di prigionia nell’appartamento di via Montalcini 8 a Roma Aldo Moro venne ucciso a bordo di una Renault 4 rossa sparandogli ben dieci cartucce. Il corpo venne ritrovato su quella stessa auto il 9 maggio 1978 in via Caetani, un posto molto emblematico in più di un senso.