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Martina Persico e Francesco Cataldo, chi erano le giovani vittime dell’incidente di Sant’Anastasia?

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Sono state identificate come Martina Persico e Francesco Cataldo le due vittime dell’incidente avvenuto a Napoli: chi erano?

Chi erano Martina Persico e Francesco Cataldo, le giovani vittime dell’incidente di Sant’Anastasia che ha provocato anche il ferimento di altre quattro persone?

Dinamica del sinistro: indagini in corso

Sono state identificate come Martina Persico e Francesco Castaldo le due vittime del drammatico incidente che si è consumato lungo la Strada Statale 162 del Centro Direzionale nella mattinata di sabato 4 marzo.

Sulla base delle ricostruzioni sinora effettuate, il sinistro è avvenuto quando una Fiat 500 e una Citroen C4 hanno impattato tra loro, coinvolgendo anche altre vetture sopraggiunte alle loro spalle.

A seguito del tragico evento, la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sull’incidente che è costato la vita ai due ragazzi e che ha provocato il ferimento di altre quattro persone, di cui una verte in condizioni gravissime.

Martina Persico e Francesco Cataldo, chi erano le giovani vittime dell’incidente di Sant’Anastasia?

Martina Persico, 30 anni, era nata a Sorrento ma era residente a Massa Lubrense. Al momento del sinistro, stava viaggiando a bordo di un’auto insieme a una sua amica che si trovava alla guida del veicolo. Le due ragazze avevano trascorso una serata insieme. La giovane donna lascia una bimba di 7 anni.

L’amica alla guida della vettura, invece, è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Monaldi di Napoli e verte in gravi condizioni.

La seconda vittima dell’incidente è Francesco Cataldo, 27 anni. il ragazzo era nato a Napoli ma viveva a Cervino, un comune situato nella Valle di Maddaloni, in provincia di Caserta. Castaldo stava tornando a casa dopo aver accompagnato la sua fidanzata a prendere il treno. Rimasto severamente ferito, si è spento poco dopo essere arrivato in codice rosso all’Ospedale del Mare.

Gli altri tre feriti, invece, sono stati trasportati verso il Secondo Policlinico.