> > Mascherine al chiuso, Gimbe: “No allo stop all’obbligo dal 1 maggio, il v...

Mascherine al chiuso, Gimbe: “No allo stop all’obbligo dal 1 maggio, il virus circola troppo”

La Gimbe insiste: si alle mascherine anti covid al chiuso

Una fase di plateau con lieve tendenza alla flessione che non deve indurre leggerezze, mascherine al chiuso, Gimbe: “No allo stop all’obbligo dal 1 maggio"

In tema di mascherine al chiuso la Fondazione Gimbe è irremovibile nella sua linea: “No allo stop all’obbligo dal 1 maggio, il virus circola troppo”. Il report settimanale pubblicato in queste ore contiene infatti una forte raccomandazione e rivedere la linea del governo sui Dpi. E il presidente della Gimbe Nino Cartebellotta non ha esitato a parlare di “scelta molto avventata” in ordine alla decisione del governo, una decisione che trova invece perfettamente d’accordo l’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti

Gimbe e la mascherine al chiuso: “Vanno tenute”

Ha detto Cartabellotta: “A una decina di giorni dal primo maggio, data in cui dovrebbe decadere l’obbligo delle mascherine al chiuso, tutte le curve (nuovi casi, ricoveri, terapie intensive, decessi) si mantengono in una fase di plateau con lieve tendenza alla flessione. Tuttavia, la circolazione del virus rimane ancora molto elevata: il numero di positivi, verosimilmente sottostimato, supera quota 1,2 milioni, i nuovi casi giornalieri si mantengono oltre 50 mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15%”. E parlando dei ricoveri ospedalieri il Direttore Operativo di Gimbe Marco Mosti ha detto: “Sul fronte degli ospedali il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid scende in terapia intensiva (-8,9%), mentre rimane stabile in area medica (+0,1%)”. 

Ancora troppi italiani senza vaccino

Il problema è che i vaccini non sembrano più avere molta presa su molti italiani: “Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 99,4% della fascia over 80 al 37,6% della fascia 5-11), così come sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto l’89,1%, nella fascia 70-79 l’88% e in quella 60-69 anni l’85%”. E Cartabellotta ha spiegato: “Dopo 7 settimane dal via libera della quarta dose per le persone immunocompromesse un tasso di copertura nazionale al 10,2% e ingiustificate differenze regionali dimostrano che, al momento, la protezione di oltre 790 mila persone estremamente fragili è un lontano miraggio”. E la chiosa è mesta: “Che la campagna vaccinale sia ormai al palo è un dato di fatto, nonostante 4,2 milioni di persone vaccinabili con prima dose e 2 milioni con dose booster. I tassi di copertura vaccinale, infatti, nell’ultimo mese hanno registrato aumenti irrisori”.