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Massacrato sulla metro B di Roma per una sigaretta: 16 anni di carcere ai suoi aggressori

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Tre ragazzi, che avevano picchiato in metro a Roma un uomo di 37 anni con sua madre, rischiano fino a 16 anni per tentato omicidio.

Tre ragazzi di Caserta, che poco più di un anno fa a Roma picchiarono in metro Maurizio Di Francescantonio, un uomo di 37 anni, e sua madre, rischiano, giustamente, pene molto pesanti. Il pm Luigi Fede ha chiesto 16 anni per Antonio Senneca, 14 anni per Gennaro Riccitello e 10 anni per Luigi Riccitello (questi ultimi due, nonostante il cognome, non sono parenti). L’uomo picchiato è stato portato quasi in fin di vita, tanto che si parla di tentato omicidio.

Aggressione metro Roma

I fatti risalgono al 18 settembre 2016, e nascono per un motivo totalmente illogico e sbagliato. Siamo sulla banchina della stazione Bologna, nella metro B. L’uomo di 37 anni si è avvicinato al trio chiedendogli di spegnere le sigarette, in quanto è vietato fumare. Per tutta risposta è stato preso a calci e a pugni. Colpita anche la madre, ma è il figlio che se l’è vista peggio. Maurizio Di Francescantonio, infatti, ha riportato una frattura al cranio ed un’emorragia cerebrale.

La cattura

Per fortuna qualcuno è intervenuto e ha chiamato i riforzi. Maurizio Di Francescantonio è stato portato al pronto soccorso in codice rosso, mentre due aggressori sono stati subito arrestati. Gennaro Riccitello è riuscito a scappare, ma solo per pochi giorni. Gli inquirenti hanno analizzato bene le immagini date dalle telecamere di sorveglianza, che non lasciano attenuanti questi violenti ragazzi, che comunque hanno provato a ‘giustificare’ l’aggressione con un “eravamo fatti”. Effettivamente, è poi venuto fuori che i tre avevano fatto uso di droghe pesanti e di alcol prima di quel bruttissimo episodio.

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Reazione illogica

Questi sono senza dubbio fatti difficili da spiegare razionalmente. Per agire così bisogna avere per forza la mente alterata, per esempio da alcol e droga, come è appunto successo a Roma. Nel caso successo nella Capitale, Muarizio Di Francescantonio non ha sbagliato nulla. Lui ha solo richiamato ad una regola che tutti dovrebbero rispettare. Poteva non farlo, e probabilmente non sarebbe successo tutto ciò, ma era legittimo da parte di chiunque. Adesso non possiamo che augurarci che questi tre ragazzetti violenti scontino le loro pene. Può fargli solo bene.

Caso a Milano

Proprio due giorni fa, è successo un fatto analogo a Milano. Un cittadino dell’Ecuador, all’incirca alle 9 del mattino, ha violentemente picchiato la fidanzata, alla fermata della stazione Duomo della metro. Lo ha fatto davanti a tutti senza vergogna. Le persone presenti hanno chiamato subito la Polmetro, ma l’uomo non si è fermato. La donna, badante di 35 anni, ha riportato dolorose lesione, ed è stata portata in codice giallo al pronto soccorso del Policlinico di Milano. Lui, 27enne e gestore di un bar, ha dei precedenti ed era già conosciuto dalle autorità. Il motivo dell’aggressione sarebbe futile e banale.