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Massimo Bochicchio, inchiesta sulla morte: ipotesi malore e giallo della frenata mancante

Massimo Bochicchio

La procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulla morte di Massimo Bochicchio. Le ipotesi parlano di malore e di istigazione al suicidio.

La Procura di Roma ha deciso di aprire un’inchiesta sulla morte di Massimo Bochicchio. Tra le ipotesi quella di un malore e quella di istigazione al suicidio. Il giallo si concentra sulla mancata frenata.

Massimo Bochicchio, inchiesta sulla morte: ipotesi malore e giallo della frenata mancante

La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio per quanto riguarda la morte di Massimo Bochicchio. Dopo l’incidente sono emersi diversi punti che devono essere chiariti. Il primo riguarda il riconoscimento del corpo, visto che il fratello non ha dichiarato con certezza che il cadavere carbonizzato fosse il suo. Dovrà essere effettuato l’esame del Dna, anche se il braccialetto elettronico alla caviglia della vittima lascia spazio a pochi dubbi. Il broker era agli arresti domiciliari e aveva un permesso speciale per una visita per il diabete. I pm stanno valutando l’ipotesi del suicidio e hanno acquisito telefoni, computer e agende, anche per capire se qualcuno lo minacciava. La moglie Arianna Iacometti, su Repubblica, ha dichiarato di pensare che si possa essere trattato di un malore improvviso. 

La Polizia Municipale sta indagando sulla dinamica dell’incidente. La pista più accreditata è quella del malore improvviso, come confermerebbero tre testimoni che hanno assistito all’incidente. “La moto ad un tratto ha deviato verso destra proseguendo verso il muro” hanno raccontato. La Bmw ha poi preso fuoco e Bochicchio è rimasto avvolto nelle fiamme. L’esame autoptico verrà effettuato dopo l’esame del Dna. Sulla strada non ci sono segni di frenata.

Il processo rimandato a settembre

Non si deve strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questi casi, dopo il riconoscimento della salma” ha dichiarato l’avvocato Tognozzi, legale di Bochicchio. I giudici hanno aggiornato il processo al prossimo 15 settembre. Tra le accuse principali ci sono quelle di attività finanziaria abusiva e riciclaggio internazionale per 500 milioni. Il processo è partito dopo la denuncia di 34 persone. A luglio 2021 il broker era stato arrestato a Giacarta dall’Interpol, dopo la latitanza tra Hong Kong e Singapore. Tramite la società Kidman Asset Management e Tiber Capital, che gestiva da Londra, il broker dei vip ha accumulato 1 miliardo e 800 milioni. In seguito avrebbe spostato i soldi in investimenti tra “Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti. Promettendo alti rendimenti ai clienti. E cercando di occultare l’identificazione degli effettivi beneficiari delle somme