Penna prestigiosa, voce inconfondibile, personalità travolgente e comunicativa. È espressione ed espressività allo stato puro, solarità e gentilezza all’ennesima potenza. Talento e passione si fondono e danno vita a una carriera fatta di tante fatiche e di inestimabili traguardi. Nasce così un libro che è una filosofia a base di rock. Un libro fatto di riflessioni e aneddoti, un racconto interessante, curioso e coinvolgente. Prende forma così il nuovo libro di Massimo Cotto, “Rock is the answer. Le risposte della musica alle questioni della vita”. Davvero i rocker sono cattivi consiglieri? Da Mick Jagger a Pattiu Smith, da David Bowie a Chris Cornell: oltre 150 artisti riflettono su oltre 365 parole e 12 temi, uno per ogni mese dell’anno. Così Massimo Cotto racconta il mondo del rock attraverso le parole artisti internazionali raccolte nel corso degli anni, durante interviste e incontri.
“Rock is the answer” è uno zibaldone di pensieri e confidenze, dove si aggregano demoni e ispirazioni, successo e debolezze, vizi e virtù. Tra voci sopra le righe e divertenti aneddoti, meditazioni profonde e consigli quotidiani, a ogni mese dell’anno si associa una riflessione che nasce da un brano cult e che introduce una parola chiave per ciascun giorno. Dall’amore (tema di gennaio) alla ricerca di una risposta (tema di dicembre), passando per il futuro (tema di giugno), ogni riflessione è accompagnata da una canzone che fa da guida all’ascolto. Il lavoro svolto in tanti anni di carriera diventa così un breviario rock in forma di prontuario filosofico che nasce da alcuni dei più grandi artisti di sempre.
Massimo Cotto racconta il suo nuovo libro, “Rock is the answer”
Carriera di successo e tanto ancora da regalare. Autore di 71 libri, Massimo Cotto è giornalista professionista, DJ radiofonico, autore televisivo e teatrale, presentatore e direttore artistico di numerosi festival e rassegne. Oggi è una delle voci più note di Virgin Radio, ma in passato ha parlato ai microfoni di Radio Rai (con cui ha collaborato per oltre vent’anni e dove è stato per quattro anni responsabile artistico di Radio Uno), Radio 24 e Radio Capital.
“Ho intervistato migliaia di artisti, ognuno di loro mi ha svelato bellezza o verità. Ho tenute in tasca quelle parole per tanti anni, estraendole nei momenti in cui mi servivano. Adesso ho deciso di metterle tutte insieme affinché non vadano perdute, come lacrime nella pioggia. Ho riprovato la stessa emozione di quando le avevo sentite la prima volta”. Così ha spiegato Massimo Cotto, che ha proposito del progetto ha dichiarato: “Le rockstar che ho intervistato mi hanno lasciato spunti preziosi. Ho raccolto tanto materiale inedito. Ho riascoltato le registrazioni fatte su audiocassette in tanti anni di lavoro e selezionato le risposte più universali. Non volevo un libro di aforismi, ma un libro di riflessioni adatte per i nostri momenti “no”, fatti di malanni e sconforto. Così, come fosse un breviario pagano, offro diversi spunti di riflessione. Voglio conoscere e far conoscere la persona dietro il personaggio, provando a rivedermi persino nei big della musica”.
- LEGGI ANCHE: Zucchero presenta il nuovo album Discover e ammette: “Non vedo l’ora di sentire i Maneskin dal vivo”
È così che Massimo Cotto ha umanizzato nomi grandi, inarrivabili, artisti eterni nei quali ci si può persino rispecchiare. “Noi amiamo gli eroi dell’epica, ma li amiamo ancora di più quando scopriamo che sono vulnerabili. Quasi tutti gli artisti che ho conosciuto, infatti, sono profondamente umani. Molti sono ipocondriaci e hanno attacchi di panico. Aiutano gli altri con la propria musica, ma faticano a curare sé stessi”, ha aggiunto.

Ma qual è l’osservazione che più lo ha colpito? “Mi ero completamente dimenticato un racconto che mi aveva fatto Tom Waits e che mi aveva molto entusiasmato. Mi confidò di essere rimasto colpito da un’antologia del mimo Marcel Marceau, che incise un disco composto da 19 minuti di silenzio e un minuto di applausi. All’epoca reagii ridendo. Esiste davvero quel disco. Così ho capito che siamo abituati a cercare la bellezza nei luoghi e nelle persone più prevedibili, da un tramonto al sorriso di un bambino. L’osservazione di Waits mi ha fatto capire di dover cercare la bellezza anche nei luoghi in cui non si pensa che possa esistere”, ha raccontato.
Profonda, toccante e attuale anche la riflessione di David Bowie, che non nascondeva la felicità per essere diventato papà per la seconda volta, ma neppure una strana sensazione di tragicità per un mondo alla deriva, che difficilmente lascia spazio all’ottimismo. Massimo che consiglio darebbe ai giovani che faticano a trovare il proprio spazio e che vorrebbero affacciarsi alla vita, conquistando la propria meritata indipendenza dopo molti sacrifici e tanta fatica?
“Ai giovani dico di non pensare troppo. Ho un figlio di 14 anni e quando mi fermo a pensare al suo futuro sto male. Per i giovani ci sono molte meno possibilità di un tempo. Io sono un intramontabile romantico: credo che se si ha talento, il treno prima o poi passa. Magari con ritardo e meno frequentemente di un tempo, ma passa comunque. I miracoli esistono. Tutto quello che non accade in una vita, può accadere in un attimo. Consiglio di metterci applicazione: il talento è solo il sapore della torta. Serve preparazione e voglia di fare fatica: a quel punto, presto o tardi, la porta si apre o si riesce a sfondarla. Non ho mai creduto al genio incompreso”, ha sottolineato.