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Mattarella bis al Quirinale, cosa succede dopo la rielezione: tappe e riti della tradizione

giuramento

In seguito alla sua rielezione al Quirinale, Sergio Mattarella dovrà prestare giuramento il prossimo 3 febbraio: tappe e riti della cerimonia.

In occasione dell’ottavo scrutinio, Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica Italiana dal Parlamento. Il Capo dello Stato giurerà ufficialmente il prossimo 3 febbraio e, in questa circostanza, seguirà un particolare e dettagliato rito, secondo quanto previsto dalla tradizione e dalla Costituzione.

Mattarella bis al Quirinale, cosa succede dopo la rielezione

Nel pomeriggio di sabato 29 gennaio, durante l’ottavo scrutinio organizzato per scegliere il 13esimo Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella ha ottenuto 759 voti, riconfermandosi nel ruolo già svolto nel corso degli ultimi sette anni.

Il Mattarella bis, che ripete per la seconda volta consecutiva l’anomalia della rielezione di un Capo dello Stato riproponendo quanto avvenuto nel 2013 con Giorgio Napolitano, comincerà in modo ufficiale il prossimo 3 febbraio. In questa data, infatti, il “neo” Presidente della Repubblica presterà giuramento in Parlamento, nel rispetto degli antichi riti che connotano l’inizio di ogni settennato al Colle, secondo quanto previsto dalla tradizione e dalla Costituzione italiana.

La cerimonia con la quale Sergio Mattarella verrà nuovamente riconosciuto come il Capo dello Stato sarà composta da numerosi passaggi che spaziano dall’entrata in Parlamento al discorso di giuramento, dai “lanci di cannone” al meeting con i rappresentanti delle istituzioni.

Il secondo giuramento di Sergio Mattarella, tappe e riti della tradizione politica italiana

Per quanto riguarda le svariate tappe che caratterizzeranno la giornata di giovedì 3 febbraio, la cerimonia per il (re)insediamento di Sergio Mattarella al Quirinale si aprirà con la campana di Montecitorio che, con i suoi rintocchi, accompagnerà il Presidente della Repubblica eletto durante l’intero tragitto che il politico compirà partendo dalla sua abitazione romana fino a raggiungere la Camera dei Deputati. Durante il tragitto, Sergio Mattarella viaggerà a bordo della Lancia Flaminia decappottabile blu che viene usata per le occasioni ufficiali che riguardano il Capo dello Stato come, ad esempio, l’insediamento al Quirinale oppure la parata del 2 giugno.

Alle ore 15:30 del 3 febbraio, Mattarella pronuncerà un discorso in concomitanza con la seduta comune di Camera e Senato per poi prestare giuramento.

A questo punto, secondo quanto previsto dalla tradizione, il cannone del Gianicolo sparerà un totale di 21 colpi a salve.

Nel momento in cui Sergio Mattarella abbandonerà il Parlamento, sarà pienamente in possesso dei suoi poteri: i Corazzieri, le Guardie del Presidente della Repubblica, quindi, gli renderanno gli onori mentre, in Piazza Montecitorio, riecheggerò l’Inno di Mameli.

Concluso l’inno, il Capo dello Stato salirà nuovamente sulla Lancia Flaminia 355 in compagnia del presidente del Consiglio Mario Draghi e il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, per raggiungere l’Altare della Patria e rendere onore.

Infine, il Presidente della Repubblica raggiungerà il Colle, scortato da Corazzieri a cavallo e da motociclisti.

Arrivato al Quirinale, Sergio Mattarella avrebbe dovuto incontrare il suo predecessore nello studio della vetrata ma, in considerazione della rielezione, si dirigerà nel salone dei Corazzieri per proferire un breve discorso in presenza dei massimi vertici delle istituzioni italiane e dei leader politici.

Il secondo settennato di Mattarella scadrà il prossimo 3 febbraio 2029.

Il primo discorso del Presidente della Repubblica dopo la rielezione

Poco dopo la rielezione di sabato 29 gennaio, Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il presidente della Camera, Roberto Fico.

In questa circostanza, il Capo dello Stato ha pronunciato il seguente discorso: “Ringrazio i Presidenti della Camera e del Senato per la loro comunicazione. Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle Regioni per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l’elezione alla Presidenza della Repubblica nel corso della grave emergenzache stiamo tuttora attraversando – sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale – richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Proprio queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati – e, naturalmente, devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti – con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”.