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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è in visita in Uzbekistan, per partecipare ad una serie di colloqui politici a Tashkent, con il Presidente Shavkat Mirziyoyev.
Mattarella sulla guerra: “Hamas non rappresenta i palestinesi“
Ospite al palazzo presidenziale, Mattarella si è espresso su diversi temi, in particolare quelli legati alla guerra in Ucraina e in Medio Oriente. Intervistato sul conflitto tra Israele e Hamas ha chiarito: “Va ribadito, nell’interesse dei Palestinesi, che Hamas non rappresenta il popolo palestinese“, aggiungendo che “le azioni militari devono tenere conto delle vittime civili”. “Resto convinto che l’unica soluzione che porti alla stabilità e alla pace sia quella di due popoli e due stati” ha dichiarato il Capo dello Stato. Durante la sua visita Mattarella siglerà anche l’accordo tra il governo italiano e quello uzbeko sull’esenzione dall’obbligo di visto per corto soggiorno in favore dei titolari di passaporto diplomatico.
Al via alle pause umanitarie
Al 35° giorno di guerra a Gaza, Israele ha accettato di attuare pause umanitarie di quattro ore al giorno. Il Presidente Joe Biden aveva proposto al Primo Ministro Benjamin Netanyahu di istituire le pause giornaliere, ma ha sottolineato anche di aver chiesto agli israeliani una pausa di almeno tre giorni per consentire i negoziati sugli ostaggi. Ha aggiunto, però, che al momento non c’è “alcuna possibilità” di un cessate il fuoco formale. Le pause umanitarie saranno attuate nel nord di Gaza e i tempi saranno annunciati ogni giorno, tre ore prima dell’inizio.
Si lavora per la liberazione degli ostaggi
Il Governo Israeliano sta aprendo un secondo corridoio umanitario per la fuga dei civili dalle aree attualmente al centro della campagna militare contro Hamas, con una strada costiera che si unisce alla principale autostrada nord-sud del territorio. Intanto in Qatar si starebbero svolgendo colloqui indiretti tra i servizi segreti americani, il Mossad e il Primo Ministro qatariota lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, per un rilascio più ampio degli ostaggi da parte dei terroristi.