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Mattarella ricorda Nassirya e la memoria degli italiani che "hanno sacrificato la vita"

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella

Mattarella ricorda Nassirya e la memoria degli italiani che "hanno sacrificato la vita al servizio dell'Italia e della Comunità Internazionale"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda la strage di Nassiriya del 12 novembre del 2003 e con essa la memoria degli italiani che “hanno sacrificato la vita” per la sicurezza e la pace. In un messaggio indirizzato come da prassi al ministro della Difesa Guido Crosetto il Capo delle Stato ha sottolineato i valori dei caduti e della loro missione estrema. Ha scritto Mattarella: “Il proliferare di conflitti in tante aree coinvolge sempre più l’intera Comunità internazionale, affliggendo una molteplicità di popoli e regioni. Si tratta di una crisi che interpella anche l’Europa e che va governata attraverso la coesione dell’intera Unione e la piena condivisione nel Paese”.

Mattarella ricorda Nassirya e preserva la memoria

E ancora: “Un impegno che dobbiamo mantenere con coerenza e continuità per sconfiggere la violenza e offrire un degno futuro all’umanità”. Il giorno del del diciannovesimo anniversario della strage di Nassirya ha consentito a Mattarella di attualizzare quel sacrificio: “Nella ricorrenza della Giornata dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace rinnovo il mio deferente pensiero alla memoria di tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della Comunità internazionale, per il raggiungimento di una pace stabile e condivisa”.

“La Repubblica vi guarda con affetto e rispetto”

E ancora: “I tanti concittadini, che continuano a operare all’estero con generosità e altruismo per la stabilizzazione delle crisi e la soluzione dei conflitti, sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto a offrire il proprio contributo nelle più travagliate regioni del mondo a salvaguardia della stabilità e del rispetto dei diritti umani, valori fondanti la nostra Costituzione”. Poi la chiosa: “A loro la Repubblica guarda con affetto e profondo rispetto”.