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Matteo Barbieri: emergono tanti dubbi sulla sua morte

Matteo Barbieri

All'indomani del ritrovamento del corpo senza vita del ragazzo romano scomparso il 12 luglio, emergono i primi dubbi sulla sua morte

Una moto e un corpo disteso a terra. Così, ormai senza vita, è stato ritrovato Matteo Barbieri, il diciannovenne di cui si erano perse le tracce dal 12 luglio 2018. Il cadavere del giovane è stato trovato sulla Braccianese, vicino a Roma. Da circa un mese Matteo era andato via di casa, per trasferirsi da un amico ad Anguillara. Tutte le sere, uscito dal ristornate in cui lavorava come cameriere, percorreva quella strada. La zona la conosceva benissimo. Così, amici e parenti insinuano il sospetto. Per loro c’è qualcosa che non torna: hanno il diritto di sapere cos’è accaduto realmente quelle sera. La verità attende di venire a galla.

La morte di Matteo

Restano ancora tanti dubbi riguardo alla dinamica precisa dell’accaduto. Matteo, 19 anni ancora da compiere, è stato trovato morto in un avvallamento lungo la Braccanese. E’ questa l’unica certezza: il resto è al vaglio degli inquirenti. E’ ancora tutto da definire. Le cause e modalità dell’uscita di strada ancora da accertare.

Quella strada Matteo la conosceva come le sue tasche: per gli amici è quasi impossibile credere sia stato un banale errore di Matteo, forse una distrazione. E allora cosa è accaduto? A insospettire e infittire il caso è il fatto che il cellulare appariva ancora acceso. Infatti, il giorno dopo la scomparsa il segnale a un certo punto camminava. Così aveva scoperto il papà con l’applicazione di Google. “Cammina letteralmente e poi scompare all’improvviso”, aveva detto. Forse qualcuno lo aveva tra le mani? Tutto è ancora da chiarire. Gli esami sulla sua moto (quella Honda tanto amata da Matteo) potrebbero dare qualche risposta.

Riavvolgiamo il nastro

Il corpo di Matteo è stato trovato accanto sua alla moto in un avvallamento poco distante dalla strada. Quasi sicuramente era lì dal momento in cui si erano perse le tracce. Il diciottenne di Anguillara era scomparso a Roma la notte tra mercoledì 11 e giovedì 12 luglio, dopo aver finito il suo turno di lavoro in un ristorante nella Capitale. Dopo una serie di ipotesi, il tragico ritrovamento del suo corpo nei pressi della via Braccianese, dopo il bivio de La Storta, alla periferia Nord di Roma. La scoperta e il riconoscimento del cadavere sono avvenuti nella serata di venerdì 20 luglio.

Matteo Barbieri

Accanto c’era la sua Honda 500, con la quale tornava a casa, ad Anguillara, tutte le sere dopo aver lavorato in un ristorante in zona Balduina. E proprio dopo quella sera, il padre e la madre di Matteo, preoccupati non vedendolo rientrare, ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri della stazione Trionfale. Sulla vicenda la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato.

Fino a quel momento gli inquirenti hanno potuto servirsi di un ventaglio di indizi e sospetti troppo poco ampio. L’unica segnalazione giunta alla famiglia nel corso di questi nove giorni e posta al vaglio dei carabinieri è di una ragazza che sosteneva di avere visto un ragazzo sopra una moto rossa e con indosso un casco integrale nero con le strisce arancioni e senza visiera, come quello che effettivamente aveva Matteo. La presunta individuazione è avvenuta alle 19.40 di giovedì a Manziana, località vicina dal lago di Bracciano.

I militari avevano prelevato il pc di Matteo in cerca di elementi utili, richiesto i tabulati telefonici e ascoltato amici e colleghi. Una telecamera avrebbe anche ripreso una moto, forse la sua, all’altezza de La Storta, sulla strada per tornare a casa. Sul suo profilo non era emerso nulla di anomalo rispetto a tanti ragazzi della sua età.

I familiari non si erano persi d’animo. Oltre all’annuncio lanciato sui social network, erano andati in via Tallone, dove avevano distribuito volantini e parlato, casa per casa, con i residenti del posto. Invano.