> > Matteo Messina Denaro: i crimini per cui era ricercato

Matteo Messina Denaro: i crimini per cui era ricercato

mmd

Dalle stragi del 1992 agli attentati del 1993 a Milano, Firenze e Roma: i crimini efferati per cui era ricercato Matteo Messina Denaro

L’arresto del boss di mafia Matteo Messina Denaro ad opera della Procura di Palermo e del Ros dei Carabinieri rimette al centro dell’attenzione i terribili crimini per cui il cosiddetto “erede” dei Corleonesi era ricercato. Non bisogna dimenticare infatti che la lunga latitanza ha “stemperato” (ed è un male, oltre che un errore) la portata spaventosa delle nefadezze che il boss trapanese ha commesso secondo sentenze passate in giudicato.

I crimini di Matteo Messina Denaro

Ci sono episodi e spaccati della vita della Repubblica e dei terribili e gloriosi anni in cui lo Stato iniziò a piegare la mafia del “viddani” e dei trapanesi loro alleati. Ma cosa ha commesso Matteo Messina Denaro? Gli atti giudiziari dicono che il boss è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi e per fatti gravissimi. Il più eclatante è quello dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino.

Il terribile omicidio del piccolo Di Matteo

Il ragazzino fu strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia. Ma Denaro ha altri terribili conti da pagare: è stato condannato per le stragi del 1992, costate la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A lui sono attribuite in vincolo di 426/bis Cp anche gli attentati del 1993 a Milano, Firenze e Roma. Messina Denaro era l’ultimo boss mafioso ancora ricercato della “Cupola viddana”: Bernardo Provenzano, latitante per 38 anni, fu stato arrestato nel 2006, mentre Totò Riina nel 1993 dopo 23 anni, sempre a gennaio.