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Matteo Renzi indagato anche per la conferenza ad Abu Dhabi ed è lui stesso a darne menzione nel suo iper pubblicizzato libro, “Controcorrente”. Il leader di Italia Viva è stato iscritto a registro dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze per emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il tutto in stretta ancorché presuntiva secondo linea accusatoria preliminare in relazione al compenso ricevuto per una conferenza ad Abu Dhabi durante il suo controverso tour nei paesi arabi che tante polemiche aveva scatenato.
Renzi “pigliatutto”: indagato anche per Abu Dhabi dopo il caso-Presta
Riassumiamo ché con Renzi, fra quel che lui ammette per far vendere il libro e quel che gli altri scoprono per tenerlo in graticola mediatico forcaiola si rischia di perdere il conto. In una manciata di ore Matteo Renzi e gli atti giudiziari hanno flirtato in enunciazione concettuale: per l’indagine sul pagamento di Lucio Presta per un documentario su Firenze considerato possibile fonte di finanziamento illecito, per l’assoluzione della madre di Renzi avvenuta a Cuneo sul crack di Direkta Srl e subito dopo per la nuova indagine, nuova in quanto a disvelamento, sulla conferenza ad Abu Dhabi.
Renzi indagato per la conferenza di Abu Dhabi con Carlo Torino
L’impressione è che Renzi abbia capito che se proprio non può fare a meno, suo malgrado, delle carte bollate, tanto vale usarle. Ad ogni modo le onnipresenti “fonti investigative” messe in usta dopo l’ammissione di Renzi nel libro spiegano che lo stesso sarebbe indagato in concorso con Carlo Torino, titolare di una società di Portici, in provincia di Napoli, la “Carlo Torino e Associati”. La società, finita anche in tacca di mira di Report, avrebbe funto da tramite per la ricezione del compenso. E perché ci sarebbe un’inchiesta penale? Perché l’Unità di prevenzione antiriciclaggio avrebbe indicato movimenti di denaro poco chiari sul conto corrente della società di Torino (inteso come cognome).
Matteo Renzi indagato anche per Abu Dhabi: “tenaglia investigativa” tra Firenze e Roma
E la procura di Firenze peppia come una ribollita in questi giorni, perché è sempre da lì, in tranche dall’inchiesta sulla fondazione Open, che sarebbero partiti gli accertamenti, stavolta della Procura di Roma, da cui è nata la famosa indagine che aveva monopolizzato i lanci del 13 luglio, in cui sono indagati Renzi e Presta. Se gli atti giudiziari fossero voti, Renzi salirebbe al 6% in una settimana e agguanterebbe Forza Italia.