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Matteo Salvini e la coalizione di centrodestra che non c’è, non ancora

Matteo Salvini

Le sorti e le aspirazioni della nascitura coalizione di centrodestra che per Matteo Salvini non esiste ancora perché "qualcuno pensa al suo orticello"

Matteo Salvini e quella coalizione di centrodestra che non c’è, non ancora almeno e non alle condizioni che il leader della Lega ha descritto collegandosi via Facebook con la kermesse di Susanna Ceccardi e Daniele Capezzone. Il leader del Carroccio ha detto intervenendo al convegno su “Il futuro della destra in Europa”: “Ma il centrodestra oggi è coalizione in Italia? No, è evidente”. 

Matteo Salvini e la coalizione di centrodestra, ma il Quirinale ha dimostrato che ancora non c’è

“Quando c’è una candidata alla presidenza della Repubblica, un’alta carica, che contava su 450 voti e 70 voti del presunto centrodestra sono scomparsi, più di 40 di Forza Italia, un suo candidato, evidentemente in questo momento e da un po’ di tempo e temo per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce quella del singolo”. 

Il collettivo che manca e l’orticello che predomina: l’esempio di chi corteggia Renzi e Mastella

Poi l’affondo: “Più che un ragionamento collettivo c’è un ragionamento miope che guarda al proprio orticello“. Salvini ha ribadito il suo progetto ma ha anche censurato i rumors di un accordo di centro che vedrebbe anche parte di Forza Italia e Coraggio Italia di Toti coinvolti: “Se si pensa di costruire l’Italia, l’Europa, il sogno del futuro si deve avere un obiettivo comune. Ma in queste ore c’è chi vuole costruire con Renzi e Mastella non un obiettivo comune ma vecchi esperimenti che hanno come riferimento la candidatura e la rielezione“. 

La Lega che non si scioglie e dà vita a “qualcosa di più grande” e l’obiettivo comune

La chiave di tutto per Salvini è lo spirito di squadra: “Se non lo si recupera non si vince Io auguro non ci sia qualcuno che ambisca a essere il più forte dei perdenti. Bisogna decidere, i leader devono decidere, se preferiscono avere un piccolo orticello presidiato e assistere allo smantellamento dei valori e dell’identità del Paese da parte della sinistra o se vale la pena giocare di squadra”. Poi la chiosa: “Io ce la metto tutta per unire, dove altri dividono. Ma per unire bisogna essere in due, tre, quattro. Se uno lavora per tutti e per un obiettivo comune e gli altri non vedono l’ora di uscire dalla stanza per farsi i propri interessi particolari”. E la Lega? “Non si scioglie, dà vita con chi ci sta a qualcosa di più grande”.