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Mattia Veronese dopo il salvataggio in mare: “Mi sono fatto forza e ho nuotato”

Il team di Salvataggio di Mattia sul delta del Po

Il tuffo, la corrente che lo ha portato via, il fango e la paura di morire, Mattia Veronese e il salvataggio in mare: “Mi sono fatto forza e ho nuotato”

Mattia Veronese ha voluto parlare dopo il suo miracoloso salvataggio in mare: “Mi sono fatto forza e ho nuotato”. Il 29enne di Rovigo ripescato nel Delta del Po nella mattinata di domenica 7 agosto dopo 9 ore in acqua racconta la sua terribile esperienza scaturita da un bagno notturno fino davvero molto male e che poteva finire molto ma molto peggio. Ha detto il giovane al Gazzettino: “Mi sono fatto forza, ho cercato di nuotare, ma c’erano tante onde e continuavo a bere“. 

Mattia Veronese parla dopo il salvataggio in mare

Poi il racconto si è fatto teso: “Mi sono messo sulla schiena per cercare di galleggiare senza fare fatica perché ero sempre più stanco, mi sono aggrappato a quello che ho trovato, scogli, rami“. Il bagno di mezzanotte con gli amici alla Spiaggia delle Conchiglie a Porto Tolle stava per mutarsi in tragedia dopo che Mattia si era tuffato ma era stato trascinato via dalla corrente. 

Le ricerche a tappeto dei soccorritori

Vigili del fuoco e Capitaneria di porto di Chioggia erano accorsi a razzo ed erano partite le ricerche con elicotteri e droni. Ha spiegato Mattia: “A un certo punto mi sono ritrovato nella melma. Non sapevo dove ero e quanto tempo era passato. Ma non avevo la forza di alzarmi in piedi, continuavo a cadere e a bere”. E ancora: “Ho visto i droni e l’elicottero, ho provato a muovermi, ma non ce la facevo. Non riuscivo nemmeno a gridare e non capivo come mai non mi riuscissero a vedere. Poi finalmente sono arrivati“.