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Maturità: perché abbiamo gli incubi dopo l'esame

incubo

Molti studenti continuano ad avere l'incubo della maturità anche a distanza di anni. E' un cosiddetto "sogno tipico", analizzato anche da Freud.

Gli studenti pensano che l’incubo della maturità finirà dopo la prova orale. Non sanno invece che l’esame di Stato diventerà per molti un sogno ricorrente, niente affatto piacevole. Questo perché la maturità “rappresenta il primo grande stress” ed il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Questi incubi rientrano nella categoria freudiana dei “sogni tipici” o del “sogno di copione”, cioè che contengono fantasie collettive. Niente di grave, quindi, soprattutto se ci si rende conto che “gli esami non finiscono mai”.

Il tipico incubo sulla maturità

Come direbbe Eduardo De Filippo citando una sua commedia, Gli esami non finiscono mai. E non solo nella vita reale. A quanto pare, infatti, molti studenti continuano ad avere l’incubo della maturità anche a distanza di giorni, mesi e persino anni dalla fine degli esami di Stato. Un sogno talmente ricorrente che ha alimentato la fantasia di non pochi sceneggiatori. La psicanalisi non ha ancora capito bene da dove la mente ripeschi queste esperienze, e quale sia la spiegazione psicologica più profonda di questi incubi.

Quel che è certo è che rientrano nella categoria freudiana dei “sogni tipici”, detto anche “sogno di copione”. L’incubo di dover affrontare nuovamente la maturità, infatti, è un sogno ricorrente collettivo. Non indica, quindi, una particolare patologia ma al massimo può farci capire che siamo sotto stress. Sigmund Freud nella sua opera “L’interpretazione dei sogni” aveva ipotizzato che questo genere di incubi rappresenterebbero sia una forma di rassicurazione che di autorimprovero. Quando ci si risveglia, infatti, ci si tranquillizza immediatamente perché consci che l’esame l’abbiamo già fatto e superato.

Autorimprovero perché invece a fare questo tipo di sogni sono di norma “persone tendenzialmente molto professionali e che hanno avuto successo a scuola” come spiega sulle pagine del Corriere.it la dottoressa Judy Willis, neurologo statunitense e autrice di articoli sui sogni per Psychology Today. “Sono persone – precisa – che chiedono elevate performance per se stesse. Il ripetersi di questi sogni è da correlare a periodi di stress e di pressione, quando c’è una sfida da affrontare”.

Il sogno come problem solving

“In generale, i sogni sono un processo universale, una sorta di problem solving adottato di notte dal nostro cervello per affrontare i problemi non risolti” spiegava in una intervista a Motherboard.vice.com la Dottoressa Anna Emanuela Tangolo, psicologa, psicoterapeuta e direttore di PerFormat della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo Analitico.

In sostanza “è un po’ come se la mente umana elaborasse i ricordi dolorosi attraverso un’operazione di deframmentazione della memoria, se vogliamo usare un’analogia con il mondo dei computer” sottolineava. “Rivivere l’esame di maturità in sogno – precisava infine – è un modo per affrontare delle ansie legate al presente attraverso l’associazione a ricordi significativi dal punto di vista emotivo”.

Difatti anche se il sogno va ricercare nella memoria gli eventi originari, in questo caso l’esame di maturità, in realtà riguarda quasi sempre il presente, perché magari stiamo iniziando un nuovo lavoro ma anche una nuova relazione sentimentale e ci sentiamo inadeguati.