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Maxi multa Google, Trump: UE si approfitta troppo degli USA

Trump Google

Trump difende Google, sanzionata dall'UE per abuso di posizione dominante. La guerra commerciale si sposta sull'Information technology.

Donald Trump sembra intenzionato ad aprire un nuovo fronte alla guerra commerciale iniziata con Bruxelles. La Commissione UE ha inflitto una maxi multa a Google da 4,3 miliardi di euro per aver abusato della posizione dominante del suo sistema operativo Android. Il presidente americano si indigna e su Twitter tuona: “L’Unione europea ha davvero approfittato degli Stati Uniti – avvertendo – ma non per molto tempo ancora!”.

Trump difende Google

“Ve l’avevo detto! L’Unione europea ha appena inflitto una multa da cinque miliardi di dollari su una delle nostre grandi aziende, Google” tuona Donald Trump su Twitter nella giornata di ieri, 19 luglio 2018. “Hanno davvero approfittato degli Stati Uniti, – aggiunge quindi il presidente USA – ma non per molto tempo ancora!”. Il tycoon non sembra infatti aver digerito la maxi multa da 4,34 miliardi che la Commissione UE ha imposto alla multinazionale di Mountain View, come risarcimento per aver abusato della posizione dominante del suo sistema operativo Android.

La dichiarazione di Trump deve essere letta all’interno della guerra commerciale sui dazi che la Casa Bianca ha iniziato con l’Unione europea, oltre che con la Cina. Il tweet del presidente americano, quindi, potrebbe far pensare che Washington voglia aprire un nuovo fronte tecnologico per far valere le sue ragioni su Bruxelles.

La maxi multa UE

Il 18 luglio la Commissione UE ha inflitto a Google la multa più alta mai comminata finora dall’Europa. Già lo scorso anno il colosso di Mountain View aveva ricevuto una sanzione da 2,4 miliardi di euro per la concorrenza sleale sulla comparazione dei prezzi all’interno del suo motore di ricerca. Bruxelles lo accusa infatti di aver favorito Google Shopping a scapito degli altri competitor del settore. Stavolta però la multa è stata del doppio. La Commissaria per la concorrenza nell’Unione europea, Margrethe Vestager, in conferenza stampa ha spiegato come Mountain View abbia utilizzato sistemi “illeciti” per costringere i produttori di smartphone a preinstallare le applicazioni e i servizi di Google.

In base alle accuse di Bruxelles, la multinazionale statunitense avrebbe imposto l’installazione del suo motore di ricerca e del browser Chrome in cambio dell’accesso a Google Play, lo store dove si scaricano le applicazioni per Android. I produttori di smartphone, ovviamente, non erano impossibilitati ad utilizzare sistemi alternativi a Google Play, ma Mountain View ha adottato precise strategie commerciali per rendere complicata la gestione di store paralleli. Tutto questo ha favorito quindi Android, a scapito degli altri sistemi operativi in commercio e di conseguenza tagliando le gambe a possibili nuovi sviluppatori, che in questa situazione avrebbero poche speranze di entrare nel mercato.

Per convincere i produttori di smartphone, Google avrebbe fornito Android senza alcuna commissione in cambio, appunto, dell’inserimento di varie applicazioni della multinazionale, dalle quali guadagna grazie agli introiti delle pubblicità o di servizi a pagamento. L’indagine dell’Antitrust di Bruxelles avrebbe inoltre scoperto come Google avrebbe in alcuni casi anche offerto incentivi finanziari ad alcuni grandi produttori e agli operatori di rete a condizione del pre-istallamento dell’app Google Search.