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Maxi operazione contro la ndrangheta cosentina: oltre 200 arresti

Maxi operazione di carabinieri, polizia e Gdf contro la ndrangheta

Blitz di carabinieri, polizia e guardia di finanza in tutta Italia per la maxi operazione contro la ndrangheta cosentina con oltre 200 arresti

Calabria tirrenica svegliata dal suono delle sirene e maxi operazione contro la ndrangheta cosentina con oltre 200 arresti: nel novero dei fermati dalla Dda guidata da Nicola Gratteri anche un sindaco e membro Anci e due assessori. Ad operare la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha chiesto ed ottenuto l’esecuzione di misure cautelari nei confronti “di 202 persone (139 in carcere, 51 ai domiciliari, 12 sottoposte a obbligo di dimora)”. I fermati sono tutti ritenuti appartenenti o contigui alle “consorterie di ‘ndrangheta operanti nel Cosentino”. Il gip distrettuale Alfredo Ferraro ha vagliato la richiesta del procuratore Gratteri, dell’aggiunto Vincenzo Capomolla e dei pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti con il supporto del pm di Cosenza, Margherita Saccà, ed ha emesso le misure di cautela.

Maxi operazione contro la ndrangheta cosentina

Misure che hanno colpito persone a Cosenza, Rende, Acri, Castrolibero, Celico, Cellara, Luzzi, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rogliano, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, San Pietro in Guarano, Spezzano Albanese, Spezzano Sila, Villapiana, Agrigento, Milano, Napoli, Novara, Parma, Torino, Bellusco (MB), Sala Consilina e Cavaion Veronese. Nel blitz sono stati impiegati carabinieri, finanzieri e poliziotti dei comandi provinciali e della questura di Cosenza e del Gico. L’indagine ha preso in esame il periodo compreso tra il 2017 e il novembre del 2021. Con intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, videofilmati, intercettazioni telematiche e dichiarazioni di collaboratori di giustizia gli inquirenti hanno spuntato ipotesi di reato multiple.

Reati contestati e indagati “eccellenti”

Sono per associazione di tipo mafioso, estorsioni, usura, esercizio abusivo del credito, danneggiamenti, reati in materia di armi e munizionamento, delitti contro la persona, contro il patrimonio, contro la pubblica amministrazione, traffico di stupefacenti, riciclaggio, reimpiego di denaro in attività economiche, intestazione fittizia di beni, scambio elettorale politico-mafioso, aggravati dalle finalità di agevolazione mafiosa. Tra gli indagati sottoposti a misura cautelare (arresti domiciliari) figurano anche “tre esponenti politici: il sindaco di Rende e attuale presidente dell’Anci calabrese, Marcello Manna; l’assessore ai Lavori pubblici dello stesso comune, Pino Munno e l’attuale assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza, Francesco De Cicco”.