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Medicina: diabete, 'Leonard Award' premia nuove idee per combatterlo

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Milano, 24 giu. (Adnkronos Salute) - Migliorare la gestione del diabete attraverso pensieri e approcci innovativi. E' un premio alle idee, alla creatività nella lotta alla 'malattia del sangue dolce', il 'Leonard Award' lanciato oggi in tutto il mondo dal gruppo farma...

Milano, 24 giu. (Adnkronos Salute) – Migliorare la gestione del diabete attraverso pensieri e approcci innovativi. E' un premio alle idee, alla creatività nella lotta alla 'malattia del sangue dolce', il 'Leonard Award' lanciato oggi in tutto il mondo dal gruppo farmaceutico americano Eli Lilly per celebrare i 100 anni dalla scoperta dell'insulina. Le candidature al concorso sono aperte e verranno accettate fino al 31 agosto su Lilly.com/LeonardAward.

Il Leonard Award – spiegano i promotori – si ispira alla vita di Leonard Thompson, la prima persona con diabete curata con l'insulina nel 1922. Il premio è aperto a teenager e giovani dai 18 ai 25 anni, caregiver, medici (endocrinologo, pediatra, medico di medicina generale), ricercatori, educatori e infermieri. Saranno selezionati 5 vincitori, uno per ogni categoria, grazie ai quali Lilly donerà 20mila dollari ciascuno (100mila dollari in totale) a Life for a Child, organizzazione no-profit impegnata per l'accesso alle cure, all'istruzione, ai farmaci e alle forniture salvavita da parte di bambini e giovani con diabete di tipo 1 nei Paesi con meno risorse. I candidati dovranno presentare un progetto originale, un'innovazione o uno sforzo – al di là della terapia con farmaci o dispositivi – che affronti un bisogno importante o una sfida nella gestione del diabete, o che miri a sostenere la comunità. I vincitori, selezionati da una giuria esterna composta da leader nella cura del diabete, saranno annunciati a novembre, prima della Giornata mondiale del diabete.

"Il Leonard Award riconoscerà i passi avanti compiuti nella gestione del diabete, con uno sguardo sempre rivolto alle future innovazioni – afferma Huzur Devletsah, presidente e General Manager-Italy Hub – Ogni progetto candidato rappresenta la forza e la dedizione di una vasta comunità, che ha avuto un impatto positivo attraverso il suo impegno per le persone che vivono con il diabete. Lilly e Life for a Child hanno inoltre appena rinnovato la loro partnership a lungo termine con Beyond Type 1, no-profit globale impegnata nel diabete, focalizzata a cambiare ciò che significa vivere con una malattia cronica: da febbraio stanno infatti estendendo l'accesso ai trattamenti per giovani con diabete, passando dai 23mila pazienti raggiunti nel 2020 ai 150mila bambini e ragazzi di 65 Paesi in via di sviluppo che saranno raggiunti dall'iniziativa nei prossimi 10 anni".

In 100 anni – ricorda una nota – è incalcolabile il numero delle persone con diabete salvate grazie all'insulina, che ha cambiato il destino dei pazienti consentendo loro di avere una vita lunga e in salute. Un continuo percorso di innovazione che ha visto Lilly sempre in prima linea fin dalla scoperta dell'ormone e, dagli anni '80 del secolo scorso, con la messa a punto della tecnologia del Dna ricombinante per produrre un'insulina sempre migliore.

"Si è passati dalla 'spremitura' di pancreas, da cui questo ormone era inizialmente estratto, alle insuline animali, per giungere dopo circa 60 anni a insuline innovative da Dna ricombinante e alle insuline biosimilari – ripercorre Paolo Pozzilli, direttore dell'Unita operativa complessa di Endocrinologia e Diabetologia al Campus Bio-Medico di Roma – L'insulina è stata una scoperta vitale nel trattamento dei pazienti con diabete di tipo 1 che senza questo ormone non avrebbero potuto sopravvivere alla malattia, ed è di ausilio anche nel 10-25% dei pazienti con diabete di tipo 2. Non solo. Nel corso degli anni, e più di recente – prosegue l'esperto – sono state messe a punto insuline con diversa durata di azione: da formulazioni con effetto quasi immediato a quelle di media-lunga durata in grado di non impattare sul rischio cardiovascolare, inizialmente ritenuto un importante evento avverso in pazienti con diabete 2 in terapia. Infine, le 'penne' per la somministrazione di insulina sono oggi molto sicure e in grado ridurre fortemente il pericolo di ipoglicemie legato ad errori nella somministrazione".

"Cento anni fa un bimbo con diabete aveva un'aspettativa di vita di 10-20 anni, mentre oggi può avere una vita normale e lunga grazie all'insulina, un farmaco che si è continuamente innovato nel tempo – evidenzia Claudio Maffeis, presidente Siedp (Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica) e direttore del Centro regionale di diabetologia pediatrica dell'azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona – Fino a non troppi anni fa la vita della persona con diabete era caratterizzata dalla difficoltà di mantenere livelli ottimali della glicemia. Oggi anche la gestione del pasto e delle ore notturne, cioè delle fasi più complesse del trattamento, è di gran lunga più agevole e i livelli di glicemia sono molto migliorati, consentendo maggiore serenità e qualità di vita ai bambini e ragazzi oltre che ai loro genitori. L'ipoglicemia è assai meno frequente e l'applicazione dell'intelligenza artificiale ai microinfusori integrati con sensori della glicemia ha reso possibile il 'pancreas artificiale', una realtà che sta trasformando rapidamente le modalità di controllo del diabete".

"Di aghi e siringhe di vetro ne ho solo sentito parlare. Fin da quando ho scoperto di essere diabetico – racconta Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia – ho avuto la fortuna di potere utilizzare le prime insuline, autosomministrabili con penne: una grande innovazione introdotta nel 2000, l'anno di nascita anche della mia malattia, che ha rivoluzionato il trattamento del diabete. Poi dal 2004, grazie a ulteriori avanzamenti, sono passato al microinfusore con insuline, dalle rapide alle attuali ultrarapide, in un crescendo di possibilità. Nonostante il progresso scientifico, resta complessa la convivenza con la malattia. Un pensiero costante nell'arco della giornata, che porta a stare attenti al minimo segnale di qualcosa che non va nei livelli di glicemia. Sono grato alla scoperta dell'insulina, senza la quale non mi sarebbe stato possibile vivere, e a tutte le iniziative di informazione e sensibilizzazione, come il Leonard Award, che contribuiscono a far luce sulle innovazioni nel trattamento diabete e a educare i pazienti al corretto utilizzo. Iniziative tutte lodevoli, tanto più quest'anno in occasione del centenario dalla scoperta dell'insulina".