Roberto Bernocchi Tragico episodio capitato in Burundi, dove un medico di origini italiane è stato trovato morto nella notte tra domenica e lunedì. Secondo le prime ricostruzioni sembra che l’uomo sia stato ucciso dall’ex convivente, che già in passato lo aveva minacciato di morte.
Medico ucciso in Burundi: la ricostruzione dei fatti
Franco de Simone, un medico che aveva passato una vita intera a prestare il suo servizio di chirurgo in giro per il mondo (soprattutto in Africa) è stato trovato morto nella sua casa nel quartiere residenziale di Kiiri a Bujumbura, capitale del Burundi.
La notizia della morte del medico era già circolata tra i media locali, salvo poi essere confermata dalla Farnesina e annunciata anche da Pierre Nkurikiye, portavoce della polizia nazionale burundese. “Franco De Simone, un chirurgo italiano che vive in Burundi, è stato attaccato da persone non identificate nella sua casa nel quartiere di Kiriri, nella zona orientale di Bujumbura, domenica notte”, questo è quanto stato riferito da Nkurikiye all’agenzia Anadolu. Lo stesso portavoce della polizia nazionale burundese ha aggiunto che il medico è stato “accoltellato con violenza”.
La Farnesina, che in primo luogo ha confermato il decesso dell’uomo, fa inoltre sapere di aver seguito “fin dal primo momento il caso, in stretto contatto con l’ambasciata d’Italia a Kampala, in Uganda (competente territorialmente), e con la famiglia del connazionale, a cui viene prestata tutta l’assistenza necessaria”.
Secondo le prime ricostruzione dei fatti, potrebbe trattarsi dell’ex convivente di de Simone. I rapporti fra i due, una volta terminata la loro relazione, erano molto tesi ed agitati da diverso tempo. In base a quanto raccolto da alcune fonti, è stato lo stesso chirurgo italiano a confidare ad amici di aver ricevuto minacce di morte da parte dell’ex compagna in passato.
Chi era Franco de Simone
Franco de Simone era un chirurgo di origini piemontesi e che si era trasferito in Africa da tempo per conto della Croce Rossa Internazionale e di altre organizzazioni. Inoltre, risulta essere il primo europeo ad essere ucciso nel Paese dell’Africa orientale dall’inizio della crisi politica, dell’aprile 2015.
Questa tragica morte fa ritornare alla mente il tragico assassinio avvenuto sempre in Burundi di altre connazionali. Il fatto risale al settembre del 2014 quando suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta, tre missionarie che dedicavano la loro vita ai più bisognosi, furono violentate e sgozzate nella parrocchia di Guido Maria de Conforti a Kamenge, a nord di Bujumbura.
