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Medico di base di Bari: "Vaccini? Li farò anche di domenica"

Medico di base Bari Vaccini

Medico di base di Bari da il via alla somministrazione dei vaccini a domicilio.

Sergio Pastaro è un medico di base di Bari, il primo nella sua città ad aver somministrato il vaccino covid a casa ad una paziente quasi centenaria. Dovrà eseguirne 35 ad altrettanti ultraottantenni sfruttando il rapporto di fiducia “tra medico e paziente che è fondamentale per rassicurare i pazienti”. A dirlo è lo stesso Pastaro a La Repubblica dove ha sottolineato anche che “con i medici di medici di medicina generale, soprattutto quelli dell’assistenza primaria, ci sarà la possibilità di vaccinare molte più persone in molto meno tempo“. “Sarei disposto – ha aggiunto – anche a vaccinare sabato e domenica se necessario e anzi ci stiamo pensando, perché dobbiamo essere veloci”.

Medico di base Bari sui vaccini

“Le somministrazioni a domicilio – chiarisce il medico di base – dipenderanno dal numero dei dosi che l’Asl ci fornirà, considerando anche che ogni volta bisognerà chiamare prima le persone per non sprecare dosi”. “Per il momento – sottolinea il medico di base di Bari – ci hanno consegnato cinque fiale di Moderna, uno per ogni medico, custoditi adesso nel nostro frigorifero. Stiamo aspettando gli ultimi dettagli tecnici, perché ogni volta che vacciniamo dobbiamo trasmettere il dato in un sistema informatizzato, e poi partiamo”.

Non mancano però anche i molti diffidenti, cioè coloro che temono più il vaccino che il covid. Per il dottor Pastaro queste persone non hanno capito l’importanza di questa campagna vaccinale e poi lancia il suo appello affinché cessi la paura: “Qualsiasi farmaco può dare reazioni, ma si affrontano. Il vaccino è l’unico strumento che abbiamo”. Vaccinare, in questa fase, serve a proteggere dal covid, ma anche da vaccinati non è ancora il momento di abbassare la guardia. A sottolineare il concetto è sempre il medico di base di Bari che ammette che malgrado anche lui sia stato vaccinato, giri ancora con la mascherina poiché il siero blocca la malattia, non il virus“. “Bloccheremo il virus – ha concluso Pastaro – quando raggiungeremo il 70 per cento dei vaccinati e l’immunità di gregge”.