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Medico rifiuta di fare il vaccino Covid a una donna incinta: serve il certificato del suo ginecologo

Medico rifiuta vaccino donna incinta

Medico si rifiuta di fare il vaccino covid ad una donna incinta, serve il certificato del ginecologo che la segue.

Una donna incinta di Venezia lo scorso 7 settembre voleva ricevere il vaccino covid, ma il medico che avrebbe dovuto somministrarglielo si è rifiutato invitando la donna a fornirgli un certificato del ginecologo che la segue. 

Medico si rifiuta di fare il vaccino covid ad una donna incinta

“Si richiede il certificato del ginecologo che segue la signora – si legge nella richiesta scritta fornita dal medico vaccinatore della donna incinta al terzo mese – per poter procedere alla vaccinazione anti-Covid, come da decisione dei medici vaccinatori in caso di gravidanza”.

Vaccino covid ad una donna incinta, il medico si rifiuta

Il medico ha poi spiegato questa sua scelta al Corriere del Veneto, affermando di dare seguito ad una decisione presa comunamente da tutti i vaccinatori. Non esiste un documento scritto – ha detto il medico – è una decisione che abbiamo maturato noi vaccinatori. Non c’è ancora una letteratura scientifica consistente sugli effetti che l’anti-Covid potrebbe sortire nelle gestanti e nel feto, quindi prima di somministrarlo dobbiamo stare molto attenti e conoscere bene lo stato di salute della paziente. In caso di eventi avversi, la responsabilità è nostra”.

Donna incinta vuole fare il vaccino, ma il medico si rifiuta

Per il medico attualemente non sono previste delle sanzioni, anche se non sono mancate le critiche da parte di Francesco Noce, presidente regionale dell’Ordine dei Medici. “Trovo abbastanza strano che i colleghi vaccinatori abbiano concordato tra loro di non somministrare l’anti-Covid alle donne incinte senza un certificato del ginecologo”. “Non l’ho mai sentito da nessuna parte – ha aggiunto Noce – anche perché è assurdo costringere la paziente ad andare dallo specialista e poi a tornare all’hub, facendole fare una spola tra strutture sanitarie che la espone al pericolo di contagio. Non esiste norma o circolare – ha specifico il presidente regionale dell’Ordine dei Medici – che attesti lo stato di gravidanza come motivo per ritardare l’assunzione dell’anti-Covid”.