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Melegatti, ecco il piano per evitare la chiusura

Melegatti

I curatori fallimentari pensano a un'asta per rivendere l'azienda senza debiti. Così, i compratori potrebbero presto riavviare la produzione.

Melegatti è fallita, o forse no. Negli ultimi giorni di maggio 2018, infatti, il collegio del Tribunale di Verona, presieduto da Giulia Rizzuto, aveva decretato la chiusura della celebre azienda dolciaria italiana, famosa in particolar modo per il pandoro. Eppure arriva ora una notizia che potrebbe rappresentare un’ultima piccola speranza per il marchio e per quei lavoratori che, nonostante una situazione di grande incertezza, continuano a recarsi nello stabilimento per girare il lievito madre, alla base di quel pandoro che Domenico Melegatti inventò per primo nel 1894. La soluzione studiata dai curatori fallimentari sarebbe quella di dare una valutazione all’azienda per poi trovare gli acquirenti in un’asta. Intanto i senatori di Liberi e Uguali chiedono a Luigi Di Maio di prendere i provvedimenti necessari per evitare il fallimento dell’azienda.

Melegatti, ipotesi asta

Non è ancora detta l’ultima parola per la famosa azienda dolciaria italiana Melegatti, che a fine maggio 2018 aveva visto il collegio del Tribunale di Verona decretare il fallimento a causa dei molti debiti accumulati negli anni recenti.

Tuttavia, nonostante il provvedimento, i lavoratori dell’azienda con sede a San Giovanni Lupatoto non hanno mai smesso di recarsi nello stabilimento quotidianamente per continuare a girare il lievito madre, l’ingrediente fondamentale per produrre molti dei dolci della Melegatti che va rinfrescato ogni giorno, operazione che viene compiuta fin dal 1894, anno nel quale il signor Domenico Melegatti aveva inventato il pandoro, brevettato proprio dall’azienda veronese.

Successivamente alla decisione del Tribunale, però, i curatori fallimentari Bruno Piazzola e Lorenzo Miollo, come riportato da Repubblica, avrebbero chiesto ai periti di provvedere a stimare una valutazione dell’intero gruppo, inclusi anche i due stabilimenti, che poi proverebbero a rivendere.

A fine giugno sarebbe infatti prevista un’asta competitiva e si pensa che almeno due soggetti, tra i quali un fondo americano, potrebbero essere interessati all’affare. In primis perché si tratta degli stessi che avevano già espresso interesse nei mesi scorsi, inoltre perché potrebbero rilevare la Melegatti senza alcun debito. I curatori ambirebbero a far partire l’asta nel mese di luglio, così che il nuovo proprietario possa regolarmente far partire la produzione di pandori per i mesi natalizi, periodo da sempre fondamentale per le vendite dell’azienda.

Nel frattempo, la situazione di Melegatti ha attirato l’attenzione anche dei senatori di Liberi e Uguali, che hanno domandato a Di Maio di riunirsi al più presto con le parti in causa per salvaguardare la situazione dei lavoratori dell’azienda ed evitare il fallimento.