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Mentre difendete Biancaneve non fate altro che ingrassare un’informazione distorta

biancaneve bacio senza consenso

Non state discutendo di “politicamente corretto” e nemmeno di “cancel culture”. State vivendo il brivido di una narrazione dopata: è questa la mela avvelenata.

Attenti: mentre animatamente discutete di cancel culture e nei vostri profili social state prendendo le difese di Biancaneve oppure avete la sensazione di ergervi a difensori della libertà di continuare a raccontare le favole nella loro versione originaria se avete la sensazione di essere immersi nel “traffico” di un dibattito mondiale sappiate che quel traffico siete voi e con il vostro traffico e soprattutto con i vostri clic state ingrassando un’informazione distorta che anche oggi ha trovato una leva per alzare l’indignazione quotidiana e l’isteria collettiva.

Perché no, da nessuna parte del mondo nessuno ha mai pensato di “chiudere la nuova attrazione di Disneyland dedicata a Biancaneve” per il bacio non consensuale del principe. È accaduto che sul sito SFGate (un sito di news di San Francisco che per quanto grande e importante rimane comunque la parte web del quotidiano San Francisco Chronicle) ha pubblicato un articolo di opinione (un editoriale, sostanzialmente) in cui la direttrice del sito e una cronista raccontano della riapertura di Disneyland e della nuova attrazione di Biancaneve (descrivendola come bellissima) e riportando infine in poche righe un’osservazione su quel bacio non consenziente.

Solo i siti e i quotidiani più populisti d’America hanno ripreso quelle poche righe (da un sito di San Francisco) conoscendo bene i nervi scoperti sull’argomento e intravedendo il possibile bottino di clic che avrebbe portato ottimi risultati pubblicitari.

Il fremito indignato, soprattutto in questo caso in cui ci si può prendere la grassa soddisfazione di indignarsi dell’indignazione degli altri godendo quindi del sollazzo di un’indignazione al cubo, ha subito fatto venire l’acquolina in bocca anche ai giornali nostrani (quelli a cui senza polemiche toccherebbe addirittura dedicarsi alle analisi e alle notizie) assumendo sembianze ridicolmente mostruose con incipit come “l’America si interroga” o “censura contro Biancaneve” che lascerebbero immaginare un esercito di legionari pronti a decapitare il principe e che ovviamente hanno eccitato gli sfinteri di certa destra (concimata dall’immancabile tweet di Salvini).

La notizia in realtà avrebbe potuto essere: “Due giornalisti di un sito di news locale di San Francisco hanno notato che quel bacio non era consensuale”. Capite la tragica mancanza di proporzioni? Immaginate qualche leader politico e la stampa internazionale e la comunità scientifica discutere dell’idea di vaccinarsi con la nutella rilanciata da un editoriale di Vattelapesca News.

E il gioco è talmente diabolico che perfino questo articolo, pensandoci bene, non fa nient’altro che ingrossare l’argomento e contribuire alla moltiplicazione di clic e di hashtag. Però almeno potrebbe tornare utile per rendersi conto che spesso quando l’informazione (e la politica) decidono di abbandonare i contenuti per inseguire la propaganda (e magari una riflessione seria sulla propaganda giornalistica prima o poi cominceremo a farla in questo Paese) allora non servono più le notizie reali, basta semplicemente rovistare nei cassonetti per trovare qualcosa di utile a innescare la polarizzazione arrabbiata. Tecnicamente (e un po’ volgarmente) si potrebbe parlare di “merda nel ventilatore”. È un’immagine un po’ forte ma rende perfettamente l’idea.

Non state discutendo di “politicamente corretto” e nemmeno di “cancel culture”. State vivendo il brivido di una narrazione dopata che punta alla pancia illudendovi di occuparvi di temi serissimi: è questa la mela avvelenata.